Il sindaco le ha tentate tutte, si legge in una nota dell’ufficio stampa del Comune di Cesano Boscone. Ha ascoltato i tecnici che suggerivano di aspettare. Ha dato retta ai politici che chiedevano di seguire i tempi di un lungo confronto democratico. Ha coinvolto persino il Consiglio comunale per informare, fin nei minimi dettagli, anche i componenti dei gruppi di opposizione. Dopo che gli uffici hanno accertato che, ad oggi, non vi sono le condizioni per chiudere l'accordo perché, oltre al prezzo di 320mila euro necessari all'acquisizione del 70% delle quote, è emersa la necessità di accollarsi il saldo negativo di un'operazione finanziaria di quasi 550mila euro il sindaco ha posto l'aut aut: la società concessionaria ha quindici giorni di tempo per “adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali e di legge”. Dopo di che si arriverà alla risoluzione del contratto...
“L'ipotesi di acquisizione delle quote della società concessionaria”, ha spiegato il sindaco l’altra sera al Consiglio comunale, “si riteneva percorribile sulla scorta dei numerosi incontri svolti con il concessionario, nonché con la componente maggioritaria della società di progetto, che avrebbe dovuto assolvere al compito di gestore dell’intero impianto, una volta ultimato, così come era avvenuto per un breve periodo della stagione estiva scorsa. Ci si è basati, inoltre, sul conforto di un parere legale, che riteneva utile e probabilmente vantaggioso il percorso, al fine di evitare il contenzioso e realizzare l’interesse pubblico, che è, ovviamente, quello di rendere fruibile ai cesanesi, nel più breve tempo possibile, l’impianto sportivo, da lungo tempo atteso”.
Però, nella fase di valutazione e di definizione dell'accordo, era stata posta una condizione irrinunciabile: “La società di progetto doveva accollarsi l'intero costo di un'operazione finanziaria in essere con un derivato (swap) che attualmente presenta un valore negativo di 548.000 euro”. Però la Iros scarl non è risultata in grado di assolvere nell'immediato alla condizione posta e non ha neanche assicurato la “capacità – ha precisato il sindaco – dell'intero assorbimento dei costi dell'operazione finanziaria”. È stata proposta anche una risoluzione bonaria, prevedendo l'indennità prescritta dalla normativa. Il tutto, ancora una volta, per evitare qualsiasi contenzioso. Invece nulla di fatto.
A questo punto “l’Amministrazione ha comunicato di ritenersi libera da ogni vincolo negoziale e di conseguenza di poter agire nel modo che riterrà più utile e opportuno per la tutela dell’interesse pubblico”.
Adesso il concessionario avrà quindici giorni di tempo per la presentazione delle proprie controdeduzioni che, se saranno giudicate negativamente, porteranno comunque alla risoluzione del contratto. Solo così l'Ente potrà “rientrare in possesso dell'impianto – ha precisato il sindaco - e provvedere alla più celere ultimazione delle opere” per garantire la riapertura dell'impianto.
“Sono rammaricato”, conclude il sindaco, “che in Consiglio ho dovuto spiegare per l'ennesima volta che non vi sono debiti per la collettività. Era stata scelta una formula, quella del project financing, che prevede l'individuazione di un concessionario, il quale realizza un'opera pubblica e rientra dei capitali investiti, con ovviamente un proprio utile, nel periodo in cui gli viene affidata la gestione. Quello che si cerca di fare oggi è di rientrarne in possesso, che è cosa ben diversa, come ho tentato di ripetere fino alla nausea anche a molti esponenti politici, dalla proprietà, che per legge è sempre stata del Comune”.
sembra che lui non ci sia mai stato. si assuma le sue responsabilità invece!
RispondiEliminaVERGOGNA
l andrangheta a cesano boscone non esiste........
RispondiElimina