martedì 8 novembre 2011

BUCCINASCO - Sgombero Sinti. Per ora ancora un rinvio

Dopo l’ennesima ordinanza, per ieri mattina era prevista la demolizione delle sei casette abusive dei sinti, anche se non tutte le case mobili sono arrivate e quelle già sistemate sono oggetto di contestazione: secondo gli abitanti del campo e i componenti dell’associazione, infatti, sono ammalorate, non coibentate e forse più vecchie di quanto è stato detto (manca la targa identificatrice)... 

Solo da pochi giorni è disponibile il magazzino, di proprietà del Comune, per sistemare gli effetti personali delle famiglie che dovranno lasciare i manufatti abusivi, ma quattro di loro hanno già svuotato l’abitazione completamente e le altre stanno terminando.

Con queste premesse, a partire dalle 7.30, sotto la pioggia, davanti al Campo Sinti arriva un folto numero di carabinieri e polizia locale, oltre che a rappresentanti del Comune, delle associazioni, della Caritas e dei partiti, tra cui Giambattista Maiorano del Pd e Giorgio Crepaldi della Federazione della Sinistra e in tarda mattinata arriverà anche Aldo Scialino, ex presidente del Consiglio comunale (Pdl). 

C’è il vice presidente del Parco Sud Javier Miera “per sostenere la battaglia civile dei volontari” e anche Sabrina Massari, un’insegnante della scuola Primo maggio frequentata da una bambina del campo, la sorella della piccola Sofia nata solo quindici giorni fa. Anche a lei toccherà trasferirsi in una casa mobile, si spera più grande di quelle già arrivate, grazie ad una trattativa che avviene proprio nel corso della mattinata. 

Le ruspe per fortuna non arrivano, mentre attorno alle 9.15 viene a fare un sopralluogo il commissario prefettizio Francesca Iacontini. Che ribadisce la necessità di smantellare al più presto le casette, anche perché “l’Amministrazione provinciale ha interessato la magistratura”.

La tensione è alta: sono le donne del campo – la mamma dell’ultima arrivata e la giovane che partorirà tra pochi giorni – a spiegare con forza le ragioni degli abitanti, disponibili al trasferimento a condizione di non finire in mezzo ad una strada prima che arrivino le case mobili e di poter poi vivere dignitosamente. In luoghi più adeguati. 

Finalmente, anche grazie alla mediazione dei carabinieri, si arriva ad un accordo: si provvederà all’acquisto di case mobili più grandi per le famiglie più numerose e si cercherà di sostituire quelle già nel campo in tempi brevi, in modo da ripristinare la legalità senza rischiare di trascorrere l’inverno al freddo e senza un posto per dormire per tutti.

Il Comune però dovrà occuparsi anche di altri manufatti abusivi, a pochi passi dal campo: “Le ordinanze sono arrivate anche a loro”, ci confermano i tecnici e dovranno sgomberarli, perché presto saranno abbattute.

1 commento:

  1. "Il Comune però dovrà occuparsi anche di altri manufatti abusivi, a pochi passi dal campo: “Le ordinanze sono arrivate anche a loro”, ci confermano i tecnici e dovranno sgomberarli, perché presto saranno abbattute"

    Si certo, è vero, ma questo è accaduto solo dopo che qualche "cittadino responsabile" ha fatto delle denunce, prima no, prima non le avevano viste quelle costruzioni in cemento, avevano visto solo le casettine di legno dei Sinti.

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