È tempo di relazioni. C’è tutto il significato della festa patronale nel suo titolo, che ne spiega più di tante parole il programma fitto di eventi che dal 3 al 20 settembre investirà Cesano Boscone.
Al centro la Madonna del Rosario, che diventerà la patrona del comune. Accanto, gli ospiti, Abruzzo per l’Italia, Israele e Palestina per i paesi stranieri. E, non meno significative, le parrocchie, le istituzioni civili, la Sacra Famiglia, le famiglie, le associazioni, i volontari. Aperti all’incontro e al dialogo, alle relazioni.
Torna dunque dopo l’estate la festa patronale cesanese, un evento religioso e culturale che da anni travalica i confini comunali, non solo perché richiama le tradizioni di altre regioni e Paesi, ma anche perché attira visitatori da tutto il territorio...
Un evento religioso e culturale che ha un profondo significato sociale perché capace di riunire attorno a sé la comunità, accrescendone il senso di appartenenza (“E mai come in questa edizione si ha la percezione che fare la festa è un vero investimento sul sociale della nostra cittadina”, ha detto il presidente del Comitato Festa Patronale Salvatore Indino, “non una spesa come alcuni ipocritamente insinuano). Una festa che quest’anno compie trent’anni e ha ancora tanto da raccontare, novità da proporre e certezze da ripresentare (perché ne costituiscono ormai la tradizione). Ci saranno quindi il Palio del Chinghiale, la pizzica salentina, l’infiorata dei ragazzi, i giochi medioevali piemontesi, le bande pugliesi. Ma anche momenti culturali, con i salotti e gli incontri e le novità a cominciare da “Innuendo”, week end di sport, musica e arte (con tornei di calcio, pallavolo e basket, dj set, esibizioni musicali live e creazioni artistiche) a cura dell’associazione di giovani &Co.
Non mancheranno anche le tradizioni dei paesi ospiti, dai balli ebraici ad esibizioni di gruppi arabo-palestinesi. Dall’Abruzzo i celebri Talami di Orsogna, la fanfara dei Bersaglieri della città di Pescara, i gruppi folkloristici e, naturalmente, ricordi e riflessioni del terremoto dell’anno scorso (a cui sarà dedicato un salotto culturale).
La Madonna del Rosario tra le parrocchie
Durante la festa patronale dell’anno scorso don Lucio Galbiati, decano e parroco di San Giustino, lanciò la proposta di proclamare la Madonna del Rosario patrona della città. Don Lucio andrà via da Cesano per Barzio, ma lascia alla comunità questa eredità importante. Della Madonna del Rosario la chiesa di San Giovanni Battista custodisce una statua che venerdì 3 settembre sarà portata nella parrocchia di Sant’Ireneo al quartiere Tessera. Poi sarà spostata a San Giustino e infine tornerà a San Giovanni Battista per la processione finale che sarà presieduta dall’arcivescovo di Lanciano-Ortona mons. Carlo Ghidelli.
Le tre parrocchie quindi troveranno nella festa un’unità inedita, che in realtà testimonia un cammino che da tempo hanno intrapreso: “Questo non può che essere di buon auspicio anche in vista del futuro cammino verso la costituzione della Comunità pastorale tra le tre Parrocchie, che è nell’ordine delle cose”, ha commentato don Luigi Caldera, parroco di San Giovanni Battista.
Dialogo interculturale Palestina-Israele
Come quando l’invito fu rivolto alla Romania – in un momento di forti tensioni nei confronti della comunità rumena – anche quest’anno la scelta dei paesi stranieri ospiti è stata coraggiosa da parte di Cesano Boscone. Israele e Palestina. Nel tentativo di un dialogo interculturale nel segno della pace.
Ci sarà l’associazione “Vento di Terra”, di cui da anni l’Amministrazione comunale sostiene alcuni progetti nei campi profughi palestinesi di Shu’fat, Kalandia e Al Akhmar, come la “Scuola di gomme” per i bambini la cooperativa “Impronte di pace” che realizza sandali commercializzati in tutto il mondo per sostenere progetti umanitari.
E ci sarà don Giampiero Alberti, già sacerdote di Sant’Ireneo e responsabile della Diocesi e della città di Milano per i rapporti con l’Islam. Sarà lui a condurre la “Tenda del silenzio”, momento interreligioso con la partecipazioni di rappresentanze israeliane e palestinesi.
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