L’articolo pubblicato anche sul nostro blog (LINK QUI) sulla ingarbugliata situazione all’interno delle Commissioni consiliari causata dalla particolare posizione di Roberto Zappia e Maurizio Obino (espulsi dalla maggioranza ma non facenti parte dell’opposizione) si concludeva con un accenno anche a possibili ripercussioni per la solidità del fronte della minoranza (si era scritto di “una situazione logorante a centrodestra ma che sembra iniziare qualche crepa nel centrosinistra, se è vero che l’accordo politico presentato il 22 giugno aveva l’avallo della segreteria cittadina del Pd ma non ha trovato altrettanto convinti i democratici seduti in Consiglio”). Paola Battaglia, segretaria del circolo cittadino, e Paolo Festa, capogruppo in Consiglio, ci hanno scritto esponendo la loro posizione.
Chiariamo subito, che non esiste nessuna crepa nel centrosinistra e tanto meno nel Pd, dove il gruppo consigliare e il coordinamento del Partito stanno lavorando in modo unanime su questo problema e su altri argomenti inerenti all’attività politica ed amministrativa del territorio...
La questione delle commissioni è un problema solo interno al centrodestra, visto che, nel corso del Consiglio comunale del 13 maggio, dopo un articolato dibattito relativo alla possibile ricomposizione delle Commissioni consiliari, abbiamo assistito alle pubbliche dimissioni spontanee dalle stesse da parte di alcuni Consiglieri comunali di maggioranza: Giovanni Spagnuolo, Germano Orlando, Giuseppe Scolletta, Luigi Petrillo, Nicola Pappagallo, Annunziata Bonadonna, Sergio Montalbetti e Francesco Zannino.
Posto che attualmente vi sono quattro Commissioni permanenti su sei che, a causa delle suddette dimissioni collettive dei Consiglieri di maggioranza, non possiedono il numero legale necessario a renderne legittime le sedute, la maggioranza, agendo con superficialità, ha creato una situazione di illegittimità degli atti deliberati dal Consiglio, visto che non rispettano l’iter previsto dall’art. 91 comma 7 del Regolamento del Consiglio comunale, che prevede il parere obbligatorio delle commissioni sulle materie affidate alla competenza del consiglio comunale a norma dell’articolo 42 del D. Lgs. n° 267/2000.
Inoltre, l’attuale maggioranza senza nessun supporto normativo, ha deliberato una serie di atti sconsiderati, che vanno a compromettere e a minare il buon funzionamento dell’Amministrazione comunale, come l’elezione di un nuovo membro dell’Ufficio di Presidenza o l’atto di indirizzo dove si voleva annullare le commissioni consiliari.
Visto che questa maggioranza non riesce ad uscire da questo caos amministrativo, soprattutto a causa dei loro continui litigi, il nostro senso di responsabilità ci ha spinto insieme agli altri gruppi d’opposizione a dare la nostra disponibilità per una possibile modifica del regolamento del consiglio comunale, questo durante un incontro tenutosi tra i coordinatori delle segreterie politiche del Pdl, Udc, Pd e Prc per uscire da questa situazione di blocco amministrativo.
La nostra disponibilità deve essere condivisa anche da tutti i gruppi presenti in Consiglio comunale, inoltre avevamo chiesto che i consiglieri di maggioranza ritirassero le dimissioni dalle commissioni oppure venissero surrogati cosi come previsto dall’art. 89, comma 2 del Regolamento del Consiglio comunale (che così recita: “in caso di dimissioni, decadenza o altro motivo che renda necessaria la surroga di un consigliere, il Consiglio comunale procede alla sostituzione rispettando il criterio proporzionale”).
Durante l’incontro dei capigruppo del 22 citato nell’articolo, gli esponenti della maggioranza con diverse sfumare hanno dichiarato di non voler ritirare le dimissioni, ma di voler modificare solo il regolamento, cosi contraddicendo, loro, quanto avevano affermato nella riunione precedente i rappresentanti delle loro stesse segreterie politiche.
Pensiamo che ci siano i presupposti e la volontà da parte nostra, di arrivare ad un accordo affinché il consiglio comunale di Pieve esca da questa situazione, naturalmente rispettando le leggi e i regolamenti che ci siamo dati.
Naturalmente, se la maggioranza continuerà con questi giochetti, noi chiederemo al Prefetto di riportare l’ordine nel Consiglio comunale di Pieve, anche perché pensiamo il paese abbia dei problemi seri, come il Pru di via delle Rose, visto che il bando della gara d’appalto è andato ancora deserto.
Cordiali saluti,
Paola Battaglia, Paolo Festa
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