lunedì 12 luglio 2010

Cesano - Dalla Francia per amore del rugby

Spirito di squadra, abnegazione, correttezza. Rugby. Ossia una delle eccellenze (poco conosciuta) del nostro territorio: è l’associazione Cesano Rugby, che conta numerosi allievi e ottimi risultati. Ma soprattutto conosce il significato vero dello sport, il gruppo, l’appartenenza.
Lo sanno bene i ragazzini delle medie che hanno partecipato fino a ieri allo stage organizzato dall’associazione come ogni anno. Una ventina di ragazzi per una settimana si sono immersi nello sport, ma non solo. Hanno fatto i compiti delle vacanze e partecipato a lezioni di inglese.
Una bella novità di quest’anno è stata l’ospitalità di un gruppo di ragazze e ragazzi francesi che per una settimana hanno dormito nei pressi del campo di rugby cesanese, grazie alle tende allestite dalla Protezione Civile di Cesano Boscone...


I ragazzi provengono dal sud est della Francia, da Bourg Saint-Andréol, una cittadina gemellata con il Comune di Gaggiano dal 2001, che tempo fa ha contattato l’associazione sportiva perché gli amici francesi cercavano una squadra di rugby. È nata così l’idea di uno stage comune – mentre gli italiani fanno i compiti, i francesi studiano l’italiano – di partite, condivisioni, pranzi e cene insieme. Come una sorta di “terzo tempo” prolungato.
Tra gli accompagnatori dei ragazzini francesi – a dormire con loro in tenda, a condividere le intere giornate insieme alle squadre italiane – c’era anche Patrick Nantier, una vera celebrità: ex giocatore della nazionale francese di rugby, può essere considerato uno dei padri del rugby moderno (oggi si gioca sulla base di un testo che lui ha scritto negli anni Settanta) e attualmente è direttore tecnico del club di cui fanno parte i ragazzi ospiti in Italia ed è formatore.
Giovedì 8, quando siamo andati a fare una visita al campo, c’era anche Antonio Raimondi, caporedattore di Sky Sport e responsabile del rugby: “Conosco Nunzio (Notaristefano, presidente dell’associazione, ndr) da quando sono ragazzo e ho giocato anch’io a Cesano, sia nel campo vecchio che nel nuovo”, ci racconta, “oggi ho raccontato ai ragazzi, davvero molto vivaci e curiosi, vari aspetti del mio lavoro rispondendo alle loro numerose domande”.
“Facevo calcio ma qui ho trovato uno spirito di squadra diverso, è l’elemento qualificante”, ci ha raccontato invece Federico, 16enne trezzanese presente nel campo durante lo stage per aiutare gli educatori, insieme ad Omar e Davide: “Io ho cominciato su suggerimento di mio padre, gioco da sette anni e qui ho trovato una seconda famiglia”, dice Omar mentre Davide ha conosciuto l’associazione attraverso la scuola, come spesso capita a molti. Il Cesano Rugby, infatti, lavora molto nel campo dell’educazione e la collaborazione con le scuole (per esempio a Trezzano) è fondamentale, proprio perché il rugby ancora più di altre discipline incarna valori come il coraggio, la correttezza, il senso di squadra, il rispetto per l’avversario. Come il basket, la pallavolo e il baseball, è nato nei college e dunque per il rugbysta lo sport va di pari passo con lo studio. Ma anche con il rispetto: non si vede mai un giocatore protestare con l’arbitro per una sua decisione. È uno sport duro e di contatto fisico ma alla fine della partita i vincitori applaudono i vinti e i giocatori e dirigenti delle due squadre e volendo anche tifosi si ritrovano in uno spazio, in genere a ridosso dello stadio, per bere, mangiare e scherzare in compagnia (il terzo tempo), a qualsiasi livello agonistico. In altri sport, basti pensare agli ultimi campionati mondiali di calcio, non sarebbe possibile.

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