venerdì 23 luglio 2010

Cesano - 500 fiaccole contro la mafia


“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”, diceva il giudice Paolo Borsellino, che sosteneva la necessità di una “rivoluzione culturale” per combattere la criminalità organizzata, perché le forze dell’ordine non bastano, occorre la denuncia dei cittadini, il rifiuto di un certo sistema da parte di tutti.
A pochi giorni dall’anniversario della morte del giudice e dopo gli arresti del 13 luglio che hanno portato in carcere anche in Lombardia numerosi esponenti della ‘ndrangheta, a Cesano Boscone il Partito democratico (con l’adesione di Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Verdi, Lista Insieme per Cesano e Italia dei Valori) ha organizzato una fiaccolata per le vie del paese per lanciare un segnale forte. No alla ‘ndrangheta e al sistema di corruzione di cui la criminalità si nutre...



"Nonostante siamo alla fine di luglio”, ha detto il sindaco Vincenzo D'Avanzo, “la manifestazione contro la criminalità organizzata ieri è stata un successo. Soprattutto perché ho visto molti giovani convinti che la politica vera non sia quella dei corrotti, di coloro che sono disposti a scendere a compromessi con esponenti mafiosi per un pugno di voti”.
Caldo e zanzare non hanno impedito, infatti, una grande partecipazione, circa 500 persone, ed è stato significativo veder sfilare tante gente con le fiaccole accese tra luoghi fortemente simbolici. Il corteo, infatti, è partito dalla piazzetta di via dei Salici dove all’inizio degli anni Novanta la ‘ndrangheta incendiò la redazione locale del quotidiano “Il Giorno” dopo un’inchiesta proprio sui collegamenti tra la politica e alcuni esponenti di spicco della criminalità calabrese. E dove l'anno scorso, in un appartamento sequestrato alle cosche (legge Pio La Torre) è stata realizzata una casa famiglia per ragazze madri. 
Il corteo ha poi percorso via Milano, un tratto di via Roma, via Pogliani e il centro storico fino alla sala della Trasparenza, in via Libertà: “Abbiamo voluto concludere la nostra marcia in un altro luogo simbolo per la nostra città”, ha detto il sindaco, “perché si tratta di un’area sequestrata a un mafioso che è stata recentemente trasformata in un parcheggio pubblico”. 
La politica ha bisogno di persone che ritengono l'onestà non solo un dovere civico, ma un valore etico capace di ispirare il proprio agire quotidiano, in ogni ambito della vita sociale”, ha sostenuto il sindaco, “oggi diventa urgente che la magistratura e le forze dell'ordine facciano quadrato con tutto quel sistema politico che ha scelto le regole della legalità, della giustizia. Perché solo unendo le forze, solo creando una fitta rete di controllo non solo istituzionale o giudiziario, ma anche svolto da ogni singolo cittadino, potremo una volta per tutte scardinare quel sistema di corruttela, più o meno evidente, messo in atto dalla criminalità organizzata”.
“Peppino Impastato ce l’ha insegnato: fuori la mafia dallo Stato”, gridavano i giovani della sinistra, mentre i politici hanno aperto la manifestazione sottolineando l’importanza della trasparenza e dell’onestà da parte delle istituzioni, da D’Avanzo a Schieppati (coordinatore circoli e zone della provincia PD Milano) a Majorino (consigliere comunale di Milano) alla parlamentare Laura Garavini, Capogruppo PD commissione antimafia. Jole Garuti, presidente Associazione Saveria Antiochia Omicron, osservatorio milanese sulla criminalità organizzata al Nord, ha anche sottolineato, oltre all’importanza delle intercettazioni, anche l’importanza dell’educazione e della trasmissione dei valori nei giovani.
Con loro tanti esponenti politici della zona, dagli amministratori di Gaggiano, Vanzago, Rozzano e Corsico a consiglieri di Trezzano e Buccinasco. A concludere la manifestazione Fabio Bottero, neo coordinatore del Pd del Sud Ovest, che di nuovo è tornato a parlare dei luoghi-simbolo del territorio. Il parcheggio in cui si è concluso il corteo, infatti, ha ricordato Bottero, si trova solo a pochi passi dalla sede della società Kreiamo, coinvolta lo scorso novembre dall’inchiesta Parco Sud (con l’arresto degli imprenditori Iorio e Madaffari).

2 commenti:

  1. Grande fiaccolata quella di ieri sera...
    http://francescoprina.blogspot.com/2010/07/accendiamo-la-speranza-no-mafie-in.html

    RispondiElimina
  2. Mi pare giusto dare anche il mio contributo, essendo uno dei giovincelli che urlavano gli slogan citati nell'articolo.

    http://siatemaggioranza.wordpress.com/2010/07/23/piu-di-una-citta-intera/

    RispondiElimina