giovedì 22 luglio 2010

Lettera - Sulla "piscina negata": replica al presidente dell'impianto di Lacchiarella

Egregio Sig. Gianruggero Colombo, 
Ho letto con sbigottimento e con crescente sgomento la Sua risposta sul blog del giornale “Si o No“ ed è evidente che Lei è stato male informato.
Non è  infatti vero che tale Elena G. mi abbia riferito telefonicamente della presenza di divieti imposti dall'Asl e che, sempre per telefono, mi abbia invitato a contattare gli uffici preposti per avere le autorizzazioni del caso.
Io non ho mai parlato con questa signora prima del pomeriggio del 14.07.2010.
Non corrisponde a verità nemmeno il fatto che non saremmo stati sollecitati a lasciare l'impianto posto che, come già precisato, la solerte "responsabile delle attività acquatiche" si era detta disposta a rimborsare il biglietto pur di allontanarci dalla piscina...

Inoltre, contrariamente a quanto da Lei affermato con i medesimi toni sprezzanti utilizzati dalla “responsabile delle attività acquatiche“, anch’io mi sono rivolta all‘Asl, proprio come suggerito dalla sig.ra Elena e SOLO nel momento in cui sono stata invitata ad abbandonare la piscina e non certo prima per telefono quando, lo ripeto, mi era stato invece detto da altri collaboratori che non vi sarebbero stati problemi.
Sono quindi stata all'Asl il giorno dopo i fatti (non senza grosse difficoltà  avendo a casa il bimbo) e mi è stato riferito che loro compito è soltanto quello di controllare la qualità dell'acqua e che in nessun caso avrebbero potuto sanzionare la piscina.
Mi è  stato poi riferito che non è pertanto possibile avere nessun tipo di autorizzazione preventiva essendo la questione di esclusiva competenza del gestore dell'impianto che può liberamente decidere di soprassedere.
Le segnalo, peraltro, come gli addetti dell'Ufficio Igiene si siano resi disponibili ad essere contattati da Voi per confermare quanto riferitomi e come siano rimasti sbigottiti da quanto gli raccontavo.
Sono pertanto certa che l‘Asl avrà modo di confermerLe quanto sopra.
Peraltro non mi sono limitata a contattare l'Asl, ma ho anche parlato con il responsabile dell'Ufficio dello Sport presso il Comune di Lacchiarella il quale mi ha consigliato di rivolgermi al Sindaco per segnalare l'episodio che, anche a suo avviso, sembrava inopportuno vista l'età del bambino.
In ogni caso io non ho mai contestato il regolamento, che so essere previsto in tutte le piscine e che deve necessariamente essere rispettato da tutti, ma ho semplicamente e preventivamente chiesto se per mio figlio si potesse fare un’eccezione (e solo per un paio d’ore alla settimana) perchè, in questo momento ed a causa della sua disabilità, non è in grado di rispettarlo per intero.
La scelta dei destinatari della mia lettera, inoltre, aveva il solo fine di sensibilizzare l'opinione pubblica circa la poca tolleranza e disponibilità da parte di una struttura pubblica di fronte a (piccole) richieste di aiuto da parte di persone meno fortunate.
Lei invece ha ritenuto di rispondermi solo tramite il blog del giornale “Si o No“  senza nemmeno curarsi di contattarmi e dando per certo quanto riferitoLe da altri soggetti, con ciò dimostrando di ritenere meritevole di attenzione esclusivamente la salvaguardia del buon nome della piscina agli occhi di terzi – anche a dispetto della verità – e confermando la totale chiusura della Piscina Comunale di Lacchiarella a qualsiasi tipo di concessione: ne prendo atto con dispiacere, ma senza particolare stupore.
Da parte mia debbo quindi constatare che l'unico risultato che ho ottenuto da parte Sua è stato quello di subire una seconda brutale umiliazione pubblica dopo quella patita qualche giorno fa presso la piscina.
Le accuse rivolte alla Sua collaboratrice Le suoneranno anche offensive, ma, mi creda, sono la dura realtà, una realtà che mio figlio ha dovuto subire sulla sua pelle e che, visto il tenore stizzito e per nulla dispiaciuto della Sua risposta, dovrà rassegnarsi a subire ancora.
Concludo evidenziandoLe l’ultriore rammarico di avere tolto fin troppo tempo a mio figlio a causa di questa vicenda.
Cordiali saluti
Maria Rita Zucca

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