martedì 27 luglio 2010

Cesano - La Festa patronale avrà il suo Statuto

L’ultimo Consiglio comunale prima delle vacanze a Cesano aveva già sapore di festa patronale, che attende come ogni anno i cesanesi al rientro dalle ferie. Non tanto perché il clima fosse appunto festaiolo, ma perché i consiglieri erano chiamati ad approvare lo “Statuto Comitato Festa Patronale”, che entrerà in vigore per l’edizione del prossimo anno. È stato così istituito ufficialmente un comitato che ha come scopo l’organizzazione della manifestazione, definendone il programma e il bilancio...


È costituito da quattro promotori, ossia le tre parrocchie cesanesi e il Comune, e il presidente è il parroco di San Giovanni Battista, a cui spetta la nomina del direttore del Consiglio esecutivo, l’organo che di fatto stabilisce programma e preventivo. E il Consiglio è costituito da 16 membri, due indicati da ciascuna parrocchia, tre dal Comune (due di maggioranza, uno di minoranza), quattro nominati dai comitati di quartiere, mentre un rappresentante è eletto dall’assemblea delle associazioni culturali, uno dalle associazioni sportive, mentre un rappresentante è designato dalla Sacra Famiglia. Tutti svolgeranno questa attività a titolo gratuito.
Lo statuto è stato approvato quasi all’unanimità (solo il consigliere Massimo Mainardi si è astenuto), dopo un’ampia discussione in cui si è parlato non solo dello statuto ma anche del significato e del futuro di un appuntamento che negli anni è cresciuto fino al punto di diventare un patrimonio culturale importante per tutta la comunità, dal forte significato religioso da una parte – e quest’anno sarà evidente più che mai con la proclamazione della Madonna del Rosario come patrona della città – laico dall’altra, con il Palio e i salotti sulla multiculturalità.
“Lo statuto rappresenta un passo in avanti”, ha sostenuto Simone Negri, capogruppo Pd, “perché vede il coinvolgimento delle tre parrocchie e di diverse parti sociali e inoltre assicura il controllo dei bilanci”.
Le critiche sono arrivate invece da Mainardi, che si è soffermato sull’esigua presenza dell’Amministrazione comunale nel Consiglio esecutivo a fronte dell’ampio investimento sostenuto, ossia 80 mila euro. Un richiamo alla “sobrietà”, citando il cardinale Dionigi Tettamanzi, è arrivato anche dalla consigliera Francesca Robbiati.
Infine, tra polemiche e spiegazioni non chiarissime, si è parlato anche del nuovo mercato di via Trento che lascia perplessa soprattutto la maggioranza (ma pare anche lo stesso assessore Tango, tanto da parlare di una prima fase sperimentale) per la posizione: difficilmente raggiungibile e “lontano” (poche centinaia di metri in realtà) dai negozi di via Libertà a cui la presenza di un mercato darebbe un nuovo impulso. Ne sentiremo parlare ancora, quindi, e avremo modo di riprendere l’argomento.
Ultima nota: prima di parlare del nuovo statuto della festa patronale il Consiglio comunale è  tornato sulla squadra comunale di manutenzione. Da notare, per l’ennesima volta, posizioni diverse all’interno della maggioranza. Questa volta, però, non tra componenti del Pd, ma tra il consigliere Ursino (Pd) e Addonisio (Insieme per Cesano). Secondo quanto stabilito dalla recente manovra estiva, la società patrimoniale del Comune dovrà essere dismessa, di conseguenza non solo la squadra di manutenzione non verrà trasferita alla Progetto Cesano srl, ma si dovrà studiare una soluzione anche per quei lavoratori che già sono in carico a tale società (“La Patrimoniale era nata e creata per garantire posti di lavoro e crearne altri, ora bisogna inventarsi qualcosa e mettersi subito a lavorare”, le parole del sindaco).
“La dismissione della Patrimoniale è preoccupante: prima grazie ai due bilanci separati (Comune e Progetto Cesano srl, ndr) il posto di lavoro era garantito, anche per la squadra di manutenzione, ora non più e loro saranno penalizzati”, ha detto Addonisio. “Prima di discutere anche di una sola ora in meno di lavoro”, ha ribattuto Ursino, “si ridiscute tutto”, tutta l’organizzazione, i capitoli di spesa eccetera. Ma il Pd dov’era quando i lavoratori protestavano, scioperavano, organizzavano banchetti?

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