L’Amministrazione di Rozzano ha puntato forte sul teleriscaldamento e intende ovviamente portare la partita fino in fondo. Davvero importanti le cifre messe in gioco a suo tempo, con l’accensione di un mutuo da ben 40 milioni di euro, ma ora sul tavolo si è rivelato necessario calare subito altre fiches per tre milioni di euro, per permettere ad Api, la società partecipata incaricata di realizzare la rete sul territorio cittadino, di far fronte alle incombenze economiche che tale grossa operazione richiede, anche in relazione ai rapporti ed agli accordi con le banche. Una partita che, a fronte del self-control e della sicurezza mostrate come in una vera mano di poker dall’Amministrazione, dall’esterno – e dall’opposizione – continua a sembrare non priva di rischi, se si pensa all’indebitamento al quale Api si è esposta per poter procedere. Ma in piazza Foglia contano di rifarsi con gli interessi, quando la rete di teleriscaldamento sarà operativa, portando cash e (soprattutto) una gestione più verde dell’energia in condomini, edifici pubblici ed aziende. Insomma, un vero tele-rischiatutto...
Attorno alla variante di Bilancio necessaria per effettuare il prestito ad Api si è articolato un ampio dibattito nel Consiglio comunale di lunedì 28 giugno. L’annuncio giunge infatti in una fase in cui i ragionamenti attorno alle partecipate Ama e Api si stanno intensificando, sia tra la maggioranza che tra la minoranza, in vista di quella che si profila come una fusione in una unica holding delle due realtà. Misura resa necessaria dalle nuove indicazioni a livello nazionale in materia, ma che sembra giungere a proposito anche per affrontare di petto diverse aree d’ombra a livello di gestione finanziaria delle due società. Già lo scorso 21 giugno l’opposizione aveva chiesto la nascita di una apposita commissione per monitorare queste delicate fasi, ma la maggioranza aveva ritenuto superflua la misura, giudicando più opportuno far lavorare le commissioni già esistenti. Naturale dunque come la scoperta di dover versare tre milioni di euro ad Api abbia rafforzato i timori dell’opposizione sullo stato di salute economica della società.
Ma il discorso è un po’ più complicato: “Questo prestito – ha spiegato l’assessore Aristide Rossi – giunge nel momento di massimo sforzo per la realizzazione del teleriscaldamento”. Su Api “grava” infatti un mutuo da ben 40 milioni di euro acceso con il Monte dei Paschi e con la cassa depositi e prestiti, dal quale la società mano a mano attinge. Nel frattempo, alcuni lavori sulla rete in via di realizzazione sono pre-finanziati con risorse proprie o con crediti a breve. E’ questo il caso: c’era una linea di credito da tre milioni di euro con la Bnl, che scadeva il 30 giugno. Api, per risparmiare circa 100mila euro in interessi, ha inteso invece chiedere questa cifra al Comune in prestito soci. Agendo dunque come un “buon padre di famiglia”, e poggiandosi sul nulla osta del Collegio dei revisori dei Conti che ha definito il prestito “nell’interesse pubblico” e quindi “giustificato”, il Comune ha dato il via libera: “In un momento così difficile per l’economia – ha commentato Rossi – è motivo di orgoglio per Rozzano portare avanti un progetto così importante per la città, che ha trovato fiducia nel Consiglio comunale e nei grandi istituti di credito che lo stanno sostenendo finanziariamente assieme al nostro Comune”.
Ma la materia è complessa, tanti sono gli aspetti da considerare e spesso le interpretazioni non sono univoche. Se è infatti vero che questi tre milioni non sono in aggiunta ma in sostituzione ad altre linee di credito e quindi non aggravano la situazione economica di Api, non è chiaro perché, se il Comune aveva questa disponibilità economica, abbia scelto la via del prestito e non quella del saldo delle fatture per le prestazioni relative al 2009 effettuate da Api e che equivale proprio a quella cifra. Per l’oggettiva complessità di questi aspetti, sia Rossi che l’assessore Barbara Agogliati hanno invitato ad ulteriori approfondimenti nelle apposite commissioni, ma i dubbi dell’opposizione sono risuonati comunque in piazza Foglia.
Compatto il Pdl: “Se Api deve ricorrere a pre-finanziamenti – ha chiesto Gianni Ferretti -, a cosa è servito il mutuo da 40 milioni? Stiamo ripianando dei debiti, l’unica realtà a fronte della panacea del teleriscaldamento”. “L’unica strada da percorrere – ha aggiunto Agostino Gagliardi – è quella del commissariamento, anche per tutelare i lavoratori della società. E la deliberazione di questa sera rischia di diventare un boomerang per il socio di Api, cioè la collettività rozzanese”. “Siamo soci solo quando c’è da tappare i buchi, mai quando bisogna essere informati sulla situazione delle partecipate” – gli ha fatto eco Pietro Moro. Perplessità anche daMario Capriglione, “Io amo Rozzano” (“Se Api fosse un’impresa privata sarebbe già fallita”), Igino Gabriele, “Sinistra unita” (“Questo è prima di tutto un problema di natura etico-politica, non economica”) e Ermanno Valli, indipendente (“Così si esautora il Consiglio comunale, facendoci ratificare scelte rischiose. Non sono fiducioso per il futuro”).
Nel linguaggio burocratese con cui è naturalmente stato vergato, anche il giudizio non ostativo all’operazione da parte dei revisori dei conti sembra tra le proprie pieghe invitare ad un livello di attenzione piuttosto alto sulle scelte gestionali riguardanti le partecipate. E quella del teleriscaldamento è una grande sfida, con molte insidie ed almeno altrettante opportunità: “Il bilancio 2009 di Api – ha spiegato la Agogliati – si è già chiuso con un leggero attivo. Il debito di 31 milioni è legato all’investimento costituito dalla rete di teleriscaldamento, che dal 2011 comincerà a diventare fonte di utili per la collettività”.
e quando l'operazione non otterrà i risultati sperati?
RispondiEliminacioè la rete di teleriscaldamento, pur operativa, non porterà cash, in particolare se il tanto paventato inceneritore sarà costruito in altra zona come in questo momento vorrebbero farci credere?
e i debiti non saranno appianati, e la cittadinanza non sarà disponibile a pagare?
che si farà?
mi dispiace che si parla soltanto di appalti e soldi ,e pure nessuno si preoccupa del fatto che nel quartiere alboreto non si vive piu?
RispondiEliminacausa centrale termica che emana smog, ma soprattutto un rumore assordante e vibrazioni dei vetri di casa.