Mentre i coraggiosi rimasti in città sabato sfidavano il caldo e andavano in giro per saldi, loro i saldi li hanno impediti per rivendicare il mantenimento del proprio posto di lavoro.
Trezzano sul Naviglio, Happening: è lo storico grande magazzino dell’abbigliamento che dal 25 maggio ha inviato ai dipendenti la comunicazione dell’avvio di procedura di mobilità, che prevede la soppressione del posto di lavoratrici e lavoratori della sede trezzanese, ma non solo, e la chiusura totale del magazzino.
A livello nazionale saranno 59 le persone che resteranno senza lavoro, 15 a Trezzano, dove il centro dovrebbe chiudere a metà luglio (sarà il primo dei tredici negozi sparsi in tutta Italia)...
Proprio per questo, sabato e domenica scorsi, primi giorni di saldi, hanno organizzato, con il sindacato Flaica-Cub, uno sciopero e un presidio davanti allo store, chiedendo la solidarietà ai cittadini e alla clientela (con loro, anche i lavoratori della Maflow).
Da tempo anche i clienti, d’altra parte, avevano capito che qualche cambiamento fosse nell’aria, tanto scarso era l’assortimento. Eppure per i saldi, l’azienda intendeva restare aperta, così come recitava uno striscione: “Prima voglio incassare i saldi, e poi liquidare il personale…”.
“Chiediamo alla proprietà la ricollocazione del personale”, afferma Maria Carla Rossi della Cgil, “e di ragionare su ammortizzatori sociali e incentivazione all’esodo”.
In realtà un’offerta (apparente) ai lavoratori la settimana scorsa è stata fatta, secondo quanto dicono i lavoratori stessi, la proposta di spostarsi a Trieste, Udine, Bologna, con una collocazione ad un livello professionale inferiore.
A poche centinaia di metri di distanza, a Corsico, altri lavoratori sabato (dalle 12 alle 14) protestavano davanti all’Emmelunga, store di mobili del gruppo Aiazzone che da mesi non paga i dipendenti con regolarità, come denuncia il sindacato. Non paga, ma insiste nel restare sempre aperto, anche di domenica e nei festivi, tutti.
Da mesi le organizzazioni sindacali chiedono chiarezza e certezze, senza però ricevere risposte: vorrebbero conoscere le prospettive per il futuro e che sia definito un piano di rientro delle retribuzioni arretrate e che ne vengano rispettate le scadenze.
E mentre la crisi colpisce anche altri grandi magazzini di una delle arterie a più alta concentrazione commerciale d’Europa, la Nuova Vigevanese, tra Cesano, Corsico e Trezzano, sulla stessa via aprono nuovi centri commerciali, solo due proprio nell’ultimo fine settimana.
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