martedì 20 luglio 2010

Grande Città - Referendum contro la privatizzazione dell’acqua: è record di firme, 1.400.000

Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme, è un vero record assoluto nella storia politica nazionale quello raggiunto dal comitato promotore dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua: un milione e 400 mila firme sono infatti state consegnate presso la Corte di Cassazione. Ora il nuovo banco di prova: portare almeno 25 milioni di italiani al voto nella prossima primavera raggiungendo così il quorum che ormai da anni le prove referendarie non riescono a conseguire. E’ certo comunque che l’altissimo numero di firme raccolte costituisca una base di partenza incoraggiante e dimostri come sul tema vi sia una notevole sensibilità tra la popolazione...

''Adesso chiediamo al governo di emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum. Chiediamo inoltre alle amministrazioni locali di non dare corso alle scadenze previste dal decreto Ronchi. Un milione e quattrocentomila firme - avverte il Forum - rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il decreto, a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono addirittura anticiparne le scadenze'' . Il prossimo appuntamento del popolo dell'acqua è il prossimo 18 e 19 di settembre, quando, forse a Firenze, si terrà l'assemblea dei movimenti per l'acqua. 

1 commento:

  1. Anche se i giornali e le televisioni non ne hanno parlato, in questi mesi in Italia è successo un fatto straordinario: 1 milione e 400 mila persone hanno firmato per indire un referendum contro la privatizzazione del servizio idrico, resa obbligatoria entro il 2011 da una legge approvata nel novembre scorso.
    Anche nella nostra zona si è raggiunto un grande risultato: abbiamo raccolto più di 3.000 firme, grazie all’impegno dei componenti del Comitato per l’acqua pubblica del corsichese e alla scelta delle cittadine e cittadini che si sono fermati ai banchetti per firmare contro la decisione di assoggettare questo bene vitale alle leggi del profitto.
    Il comitato è costituto da cittadini e rappresentanti di associazioni e forze politiche dei comuni di Corsico, Cesano Boscone, Buccinasco, Assago, Trezzano sul Naviglio, Gaggiano e Cusago, in particolare hanno aderito al comitato tutti i partiti del centro-sinistra (Partito Democratico, Federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Socialista Italiano, Sinistra Critica), le liste civiche Assago Viva, Uniti per Corsico e Insieme per Corsico, e diverse associazioni: Anpi, Legambiente, Arci, Acli, Itaca, Cooperativa edificatrice e di consumo di Cesano Boscone, Gruppo di acquisto solidale di Cesano Boscone, Associazione Culturale Liberamente, Associazione Culturale Cesaneremo, Associazione ACAI, Associazione Legal-mente, Associazione Culturale l’Incontro.
    Grazie a questa straordinaria mobilitazione nella primavera dell’anno prossimo saremo chiamati a votare ad un referendum che ci chiederà una scelta chiara: vogliamo che l’acqua sia gestita pubblicamente o privatamente?
    Sarà fondamentale, indipendentemente dalle posizioni politiche di ognuno, andare a votare per esprimere la volontà popolare su questo diritto fondamentale, raggiungendo quindi il quorum per rendere valida la consultazione.
    Noi riteniamo che privatizzare l’acqua sia assurdo, non solo perché l’acqua è uno di quei beni comuni che deve rimanere collettivo, ma anche perché è possibile gestirla pubblicamente con ottimi risultati, come a Milano dove abbiamo un’acqua di ottima qualità e la tariffa più bassa d’Italia, grazie all’efficiente gestione delle aziende pubbliche di proprietà dei comuni, che hanno anche costruito le frequentatissime case dell’acqua.
    Invece dove hanno iniziato a privatizzare la gestione la situazione peggiora, come ad esempio ad Arezzo dove da 10 anni è entrata la società francese Suez, la bolletta è aumentata del 400 % senza un conseguente aumento degli investimenti.
    In Provincia di Milano abbiamo però un problema: una delibera del 2004 obbliga a cedere ai privati, entro la fine del 2010, il 40% della società di gestione Amiacque: per questo abbiamo chiesto ai comuni di votare una mozione che venga scongiurata questa privatizzazione e che venga mantenuta la gestione in mani pubbliche al 100%.
    Il comitato ha creato anche un blog in cui trovare tutti gli aggiornamenti sulla campagna e sulle prossime iniziative in vista del referendum
    comitatoacquacorsico.blogspot.com

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