martedì 20 luglio 2010

Lettera - Cisliano si ribella alla ’ndrangheta. All’attenzione del Sig. Sindaco e dell’Amministrazione comunale

Secondo le indagini condotte dalla Dda di Milano, in Lombardia si sono svolti negli ultimi anni oltre 40 summit di ‘ndrangheta. In particolare, anche Cisliano è balzata agli “onori” delle cronache nell’ambito di due operazione antimafia, in meno di un anno. L’ultima, che ha visto dispiegato un numero elevatissimo di personale delle forze dell’ordine, risale al primo luglio 2010: sono state arrestate quindici persone ritenute affiliate al clan De Stefano, che utilizzavano l’area del ristorante “La Masseria”, in via per Cusago, di proprietà della famiglia Valle, come base operativa nella quale torturare gli imprenditori sottoposti a racket e usura. Nel novembre 2009 sono invece finiti in manette – tra gli altri – due imprenditori edili di Cesano Boscone legati al clan Barbaro-Papalia, Andrea Madaffari e Alfredo Iorio, che gestivano il cantiere di via Roma attraverso la società di loro proprietà, denominata “Kreiamo”.
Molti cislianesi e cittadini residenti nei Comuni della zona desiderano reagire con veemenza a tale situazione. Cisliano, paese composto da famiglie oneste, viene infangato dalla vile impronta della ’ndrangheta. Per questo il sottoscritto ha fondato sul noto social network Facebook un gruppo apolitico, denominato “Cisliano si ribella alla “’ndrangheta”. Hanno aderito, ad oggi, oltre 200 persone...


Quante ne occorrono per chiedere al Comune di Cisliano e ai suoi amministratori di esprimersi pubblicamente in merito al tema della legalità, patrocinando un evento o una manifestazione antimafiosa in paese? Il cosiddetto “Patto per la legalità”, proposto senza successo dal sindaco Emilio Simonini ai colleghi amministratori dei Comuni della zona, pare altrimenti essere soltanto uno “specchietto per le allodole”: un modo per sciacquarsi la coscienza sul fondamentale tema della legalità e della lotta alla mafia, senza tuttavia affrontarlo di petto. Non è accettabile neppure il pretesto utilizzato sin ora dell’Amministrazione, per giustificare il proprio immobilismo. Sul sito Internet istituzionale è stato infatti pubblicato un testo in cui gli amministratori spiegano che
intendono prima confrontarsi con le autorità preposte, “per ricevere specifiche direttive ed ulteriori necessarie informazioni”. Solo parole, dunque. Che si aggiungono alle tante già profuse, mentre i fatti restano a zero. E la retorica è un male peggiore persino dell’indifferenza.

Si chiede pertanto ufficialmente al sindaco e all’Amministrazione comunale se e come intendono affiancare il gruppo “Cisliano si ribella alla ’ndrangheta” nell’organizzazione di una manifestazione e di un momento di riflessione sul tema della mafia calabrese a Cisliano e nell’hinterland milanese, con l’intervento di esperti.

Il momento attuale è peggiore del '92. Allora sapevano chi erano gli amici e chi i nemici. Oggi non è così.
Sappiamo che non possiamo fidarci praticamente di nessuno. Per anni ci sono state dette bugie proposte come verità. Oggi sappiamo che non c'è verità. La caparbietà dei magistrati che continuano a cercarla è il modo più bello per raccogliere l'eredità di Paolo”. Rita Borsellino, 18/07/2010

Cordiali saluti
Il fondatore del gruppo “Cisliano si ribella alla ’ndrangheta”
Davide Bortone

Nessun commento:

Posta un commento