giovedì 13 maggio 2010

Corsico - Quarant'anni: il Lavagna, un quartiere ricco di storia

“La partecipazione è un processo che deve continuare a crescere e a svilupparsi, anche incentivando le attività di relazione e di comunicazione in ogni quartiere”: così la sindaca Maria Ferrucci intende il coinvolgimento di associazioni, parrocchie e singoli cittadini nel far rivivere le diverse zone della città. Partendo da questa idea di comunità è stata organizzata la quattordicesima edizione di “Qualcosa più di una festa”, proposta al quartiere Lavagna. Un susseguirsi di iniziative, che hanno preso il via sabato scorso con l'incontro “Psicologia al femminile” e che proseguiranno fino al 23 maggio. Una festa che vedrà il suo momento clou questa sera (giovedì 13 maggio), alle ore 21 al salone del centro sociale Curiel, dove verrà proposto “Amarcord: festeggiamo i 40 anni del quartiere Lavagna. Tanti ricordi e tanti progetti per il futuro”, con video, fotografie, testimonianze, racconti...


“Esattamente nel 1970 – spiegano gli organizzatori –  nei nuovi condomini iniziavano a entrare i primi abitanti e questa data verrà ricordata con eventi sia seri sia festosi, con l'obiettivo di far rivivere, con testimonianze dirette, il cammino di molte persone che vivono ancora nel quartiere, nella consapevolezza che la riscoperta delle radici, cioè della storia di ognuno di noi, permette di guardare al presente, ma con maggiore consapevolezza e fiducia nel futuro”.
Una vera e propria fucina di idee grazie al tempo, all'entusiasmo e alla passione di decine di volontari, con il supporto degli uffici comunali.

“Il quartiere Lavagna – spiega l'assessora alla Partecipazione, Nadia Landoni – è un esempio di risposta concreta ai bisogni abitativi degli immigrati di quarant'anni fa ed è la dimostrazione tangibile della capacità di accoglienza di una città importante come la nostra Corsico”.
Un quartiere che ha un po' segnato anche la storia del sud ovest milanese. Proprio qui, negli anni Sessanta, la magistratura, in applicazione della legge sul confino, inviò alcuni criminali provenienti da Platì e dalla Locride. E da qui, alcuni personaggi come i Sergi e i Barbaro hanno esteso i loro tentacoli, spostandosi poi nei Comuni limitrofi.

Anche per questo, l'Amministrazione comunale, soprattutto da una quindicina di anni, ha voluto proporre la festa di quartiere. “Il Lavagna era ed è ricco di molte positività – precisa l'assessora Landoni – e il Comune ha investito grandi risorse per intervenire laddove si registravano situazione di disagio, devianza, microcriminalità, attivando servizi rivolti ai giovani, agli anziani, a tutti i cittadini della zona”. E non ci si fermerà qui, anche se il dialogo con l'Aler (ex Iacp) non è sempre facile. C'è un progetto di riqualificazione anche urbanistica che l'Amministrazione ha presentato anche all'Agenzia regionale proprietaria di gran parte della zona affinché gli spazi pubblici e privati possano essere ripensati e venga migliorato ulteriormente il collegamento tra il Lavagna e il resto della città. Un esempio concreto è il progetto di un ponte ciclopedonale, previsto nell'ambito del progetto Hitman.

Al Lavagna vivono quasi cinquemila persone, molte delle quali si sono rimboccate le maniche in prima persona perché abbandonate dall'Istituto autonomo case popolari (Iacp). Vent'anni fa, “Il Giornale di Corsico” raccolse una testimonianza emblematica della capacità auto organizzativa degli abitanti di questo quartiere: “Le venti famiglie residenti al civico 39 di via Curiel, nel quartiere Lavagna, si sono organizzate per realizzare quelle modifiche e quei lavori di manutenzione della scala che, da tempo richiesti e sollecitati, sono rimasti bloccati nel cassetto di chissà quale funzionario dell'Iacp, tra le scartoffie e tra mille altre legittime richieste d'intervento. Questa volta però la volontà d'impegnarsi per realizzare un interesse comune ha vinto le lungaggini burocratiche, anzi, le ha completamente scavalcate”. 

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