giovedì 15 luglio 2010

Grande Città - Raccolta differenziata: ricicloni ma da noi mica tanto

Carta, giornali, scatoloni nel contenitore bianco, nel contenitore verde vetro e lattine, in quello trasparente materiale di plastica e in alcuni comuni il tetrapack e le lattine (in altri contenitori di latte e succhi di frutta vanno con la carta), e poi l’umido e i rifiuti vegetali. Parliamo di raccolta differenziata.
Negli ultimi anni siamo diventati sempre più bravi – non tutti – a separare i materiali, anche se ancora c’è tanta strada da fare. Almeno a giudicare dall’ultimo rapporto di Legambiente pubblicato la settimana scorsa: nell’elenco dei Comuni Ricicloni italiani del 2010, ne figura uno solo della Grande Città , ossia Buccinasco, che si classifica al 213° posto tra i comuni sopra i 10 mila abitanti...

Non compare Corsico, né Cesano, né Trezzano. Tantomeno Rozzano o Pieve Emanuele. Eppure ci avevano raccontato di essere bravi e migliorati: a Corsico, per esempio, si parla del 53-54% di raccolta differenziata. Ma non deve essere così vero, visto che l’elenco di Legambiente conta i comuni che superano il 50%. Ma i nostri non ci sono.
Non ci sono nemmeno i più piccoli Cusago, Assago, Basiglio: per i comuni con meno di 10 mila abitanti però il criterio di Legambiente era ancora più stretto, la soglia del 55%, altrimenti sarebbero stati “premiati” praticamente tutti i comuni veneti, friuliani, piemontesi, trentini e anche lombardi.
Buone notizie, in generale, per la nostra regione: dei 1488 comuni ricicloni italiani (circa 200 in più dell’anno scorso), uno su tre è in Lombardia (ben 446). Perlopiù piccoli e medi comuni, ma ci sono anche capoluoghi di provincia come Monza, Lecco, Bergamo e Sondrio. Manca Milano, che resta sotto la soglia del 33%.
Le prime della classe però sono altrove, in Piemonte e Friuli (benissimo anche il Trentino): Novara, Pordenone e Verbania tra i capoluoghi di provincia (oltre il 70%), ma anche Salerno al sud che supera il 60%, mentre il miglior comune riciclone in assoluto si trova in provincia di Biella, è Ponte delle Alpi, 8.499 abitanti, 83,47% di raccolta differenziata.
“Nonostante la zavorra di Milano e di altre sacche di comuni e province arretrate, come quella di Pavia”, ha dichiarato Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, “il rapporto nazionale parla di una Lombardia che ha capito che la raccolta differenziata conviene sotto ogni profilo: fa bene al portafoglio, produce posti di lavoro, riduce inquinamento ed emissioni di CO2. Un successo consolidato e indiscutibile, che rende del tutto incomprensibile l'ansia di costruire nuovi inceneritori, costosi e inquinanti, da parte dei profeti di sventura di A2A”.
E a proposito di rifiuti e Legambiente la settimana scorsa l’associazione ha pubblicato un altro rapporto, “Ecomafie in Lombardia”, che rivela come nella nostra regione negli anni scorsi siano stati smaltiti rifiuti pericolosi, con cave riempite di sostanze tossiche e con infiltrazioni della criminalità organizzata sia nel ciclo dei rifiuti sia del cemento.
A 17 aziende lombarde, inoltre, nell’ultimo anno sono stati ritirati i certificati antimafia: si tratta di aziende che, guarda caso, si occupavano di “movimento terra”, un settore che nel nostro territorio ha visto il prevalere della cosca Barbaro-Papalia, come ha rivelato il noto processo “Cerberus”. Nei cantieri in cui hanno lavorato, le cosche avrebbero scaricato rifiuti tossici.
Tornando alla raccolta differenziata, per la Grande Città, c’è ancora tanto da fare (ma siamo sulla buona strada, i cittadini sono più consapevoli e attenti di un tempo), considerando che entro il 2012 il riciclo dei rifiuti urbani dovrà tendere al 65%. Non è escluso, quindi, che questa diventi la soglia di accesso alle graduatorie di raccolta differenziata per l’edizione 2011 sui dati 2010, almeno per tutti i comuni del nord (ad eccezione dei capoluoghi di provincia e regione: è risaputo che più le città sono grandi, più le difficoltà aumentano).

3 commenti:

  1. I Comuni del sudovest non ci sono perchè "barano legalmente" sulla raccolta, mentre Legambiente adotta criteri oggettivi e seri. Buccinasco "c'è ancora" perchè vive dell'inerzia vituosa introdotta dalla Giunta Carbonera negli anni 2002-2007, anche se la raccolta differenziata è in declino perchè non se ne occupa nessuno seriamente.

    Nel 2002, come Assessore all'ecologia trovai una percentuale del 33% di differenziata, con molti sacrifici, lavoro degli uffici (ufficio ecologia portato da 2 a 8 persone), pubblicità e senisbilizzazione (multe ai condomini compresi) riuscimmo a portare la raccolta differenziata a punte del 60%.

    C'era tutto un lavoro da proseguire, come ad esempio passare al cosidetto "sacco leggero" implementando ulteriore differenziazione dei rifiuti e potenziando la piattaforma ecologica per dare nuovi servizi alle aziende, differenziare manualmente una parte del materiale e, magari, costruire un piccolo impianto per ridurre i rifiuti inerti diminuendone il peso prima del conferimento in discarica o agli inceneritori.

    Penate che la frazione indifferenziata, se fatta essiccare per una settimana, perde circa il 20% del suo peso senza fare nulla... quindi immaginate cosa vuol dire in termini economici avere meno 20% di spesa per lo smaltimento a fronte di olre 1.200.000 euro all'anno !!!!

    Il vero problema rimane sempre la frazione dell'umido che pesa per circa il 30% della parte indifferenziata, quindi è lì che si possono avere risultati consistenti e risparmi importanti.

    L'attuale Amministrazione comunale del PDL % Comunione e Liberazione & Compagnia delle Opere, si è limitata a mettere le mani nelle tasche dei Cittadini aumentando la tassa rifiuti del 26% per coprire i buchi di bilancio, a loro ste cose non interessano molto.

    La precedente Amministrazione di centro-sinistra aveva bloccato ogni aumento e quindi la tassa era rimasta ferma dal 1999 (non c'era ancora l'euro!!!) al 2007.

    Argomento interessante che merita un post sul mio blog...

    Rino Pruiti
    Consigliere comunale di opposizione sincera
    Buccinasco MI
    www.rinopruiti.it

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  2. Ci vorrebbero dati certi pubblicati on-line da parte di tutti, con dei criteri consolidati; qua o barano i comuni o bara legambiente e conoscendo i soggetti sono possibili entrambe le cose.

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  3. Sui rifiuti non si scherza: i dati ufficiali sono quelli che il comune manda in provincia, e che si possono leggere qui http://www.provincia.milano.it/ambiente/rifiuti/doc/PubblicazioneDati2008_low_res_05_07_2010.pdf
    Legambiente usa dei parametri diversi dalla sola raccolta differenziata, e comunque in questo rapporto il dato di Corsico non è stato riportato corretamente (infatti sollecitati hanno già detto che faranno una rettifica).
    Il dato di Corsico del 2009 è infatti del 54%, ma sono sicuro che si può migliorare ancora molto.

    Dario Ballardini

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