“Partecipare al Meeting di Rimini è per noi una grande occasione, sia per farci conoscere che per ricordare al mondo che esiste anche la disabilità”. Monsignor Enrico Colombo, presidente della Fondazione Istituto Sacra Famiglia, non ha dubbi: la kermesse d’agosto che si terrà a Rimini è un’opportunità troppo grande per essere trascurata. Per questo, per il secondo anno di fila, ha dato il suo beneplacito alla partecipazione dell’Ente. “I ragazzi disabili hanno il diritto di essere curati ed assistiti e di avere accanto persone che li aiutino a vivere con serenità”, continua il Monsignore, “la nostra Fondazione è nata nel 1896 ma noi non ci sentiamo vecchi: ogni giorno ci impegniamo per i nostri ospiti, ma abbiamo bisogno anche dell’attenzione e dell’aiuto del resto della società. E quindi, di farci conoscere anche oltre le mura”...
“Qualche anno fa”, racconta padre Giuseppe, frate Cappuccino dell’Ente e riferimento della squadra che andrà a Rimini, “mi è capitato d’incontrare un gruppo di ragazzi e di catechisti di una parrocchia poco lontana dal nostro Istituto. Alla domanda fatta ai bambini ‘chi conosce l’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone?’, solo una ventina ha alzato la mano. Ma la mia meraviglia si è accentuata quando ho ripetuto la stessa domanda ai catechisti: solo in due conoscevano vita e attività dell’ISF. Questo mi ha fatto molto riflettere. La Fondazione Istituto Sacra Famiglia ha una lunga storia: è vero che è conosciuta da molti, tuttavia in un mondo sempre più grande, che viaggia a grandi velocità e con confini che vanno ben oltre ai singoli Paesi, si sente la necessità di trovare un luogo dove gli incontri siano più ampi, numerosi e si trasformino in conoscenza e amicizia. È per questo che abbiamo iniziato questa avventura: lo scopo è di incontrare e farci incontrare dalla gente, raccontando chi siamo, la nostra storia e le nostre attività. Tale idea è divenuta progetto e si sta realizzando grazie alla fiducia che presidente e direttore hanno accordato. Così, si è formato un gruppo, sotto la guida dei nostri Frati, che volontariamente ha accettato di lavorare allo stand”.
Il gruppo che parteciperà alla manifestazione è ricco per la prima volta di amici delle filiali, di colleghi immersi sul territorio. Così, si è deciso di darsi questo titolo: “L’ISF oltre le mura”. L’occasione del Meeting, infatti, servirà per raccontare come si è espanso l’istituto, quali esperienze sono state fatte, che obiettivi ci sono. In questo modo presso lo stand ci sarà l’alternarsi di amici di varie filiali e del territorio. Saranno mandati filmati in sequenza continua che illustreranno ciò che vivono e fanno i ragazzi della Fondazione Sacra Famiglia, sia nella sede centrale sia nelle filiali, aiutati dalla creatività del personale che quotidianamente li segue. Il lavoro è molto ma l’entusiasmo non manca sia per chi ha voluto ripetere gratuitamente, nel proprio tempo libero, l’esperienza di testimoniare il senso del nostro lavoro, sia per chi si è unito per la prima volta.
“Il Meeting è una specie di piccolo mondo che riesce ad ospitare realtà tra le più differenti lasciando che ognuna si esprima e interagisca con tutto il sistema”, racconta la dottoressa Chiara Zuccarini, medico pediatra al reparto Santa Maria Bambina dell’Ente. “È veramente l’amicizia tra chi è presente che rappresenta il motivo di fondo per andarci: persone che non si conoscevano prima diventano in questa occasione colleghi disponibili a condividere le fatiche e le problematiche, anche le più tecniche. Tutti hanno il desiderio di confrontarsi e trovare uno spazio di ascolto e aiuto, cercano in un rapporto con una grande Fondazione come la nostra un approdo per essere supportati nella difficoltà che incontrano ogni giorno nella gestione dei loro figli. Abbiamo riscoperto che se si vuole continuare e trovare forze ed energie per mantenere viva la Fondazione , non si può fare altro che riscoprire e far brillare il carisma del fondatore, Mons. Domenico Pogliani da cui è scaturita tutta l’opera. La nostra non è un’azienda nata per produrre qualcosa, ma un’opera, cioè una realtà costruita dall’uomo per l’uomo, con uno spirito di carità che non deve e non può essere dimenticato”.
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