E’ la fine di un sogno? Questa è la domanda che si sono posti gli esponenti del Partito democratico, allargando il quesito a tutti i cittadini pievesi. Il sogno di cui parla il centrosinistra è la rinascita del quartiere di via delle Rose con un piano di recupero urbano le cui basi erano state poste nel corso della precedente Amministrazione di Francesco Argeri e che la nuova maggioranza di Rocco Pinto aveva ereditato, con la garanzia di renderlo concreto. I palazzoni costruiti negli anni Ottanta e mai abitati, vuoti, degradati, separati dal resto della città e privi di servizi erano il retaggio del periodo buio della speculazione edilizia e della precedente classe politica spazzata via da Tangentopoli...
Il Pru era stato concepito proprio per segnare una rinascita di questo quartiere. Ma nel momento di entrare nel vivo, qualcosa non ha funzionato: per la seconda volta la gara d’appalto indetta dall’Amministrazione per il conferimento dei lavori è andata deserta. E così, le nuove abitazioni in edilizia convenzionata, gli spazi verdi, la piazza centrale e l’asilo nido rimangono ancora solo un progetto sulla carta. Pur avendo contestato la scelta di Pinto di rinunciare alla nascita di una società di cogenerazione per la produzione e il conferimento di energia pulita ed economica al nuovo quartiere, il centrosinistra propone ora una specie di armistizio, come spiegato dalla coordinatrice del Pd Paola Battaglia: “Ora non serve indicare le responsabilità politiche e lanciare accuse, il rischio reale e che sia l'intera città a perdere. Perciò abbiamo invitato per lunedì 19 luglio presso la sezione del PD tutti i partiti e soprattutto chi ora governa Pieve, a sedersi intorno a un tavolo per ricercare insieme le soluzioni per far decollare questo importante progetto”.
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