Prendere tutto quello che si vuole e senza spendere un euro. Non una qualche ingannevole superpromozione né un invito a derubare: semplicemente quello che succede con il baratto. Ovviamente il “trucco” c’è ed è il principio dello scambio: io ti do il mio giradischi perché non ho più neanche un vinile, tu mi dai il ferro da stiro per fare la piega ai pantaloni. Nel mezzo, l’arte della contrattazione, un po’ di fantasia e…nemmeno una moneta.
Domenica 19 settembre sono diverse le persone che si sono recate in piazza Foglia per partecipare alla prima “Fiera del Baratto” promossa dall’Amministrazione comunale, senza portafoglio ma con al seguito una serie di oggetti da scambiare in cambio di altri oggetti...
Come era facile immaginare, sono stati i più giovani, bambini e ragazzini, che hanno dimostrato di avere maggiore feeling con il baratto, scambiandosi turbinosamente fumetti, cd, dvd, carte, videogiochi, pupazzi di personaggi. Un po’ come se si trattasse di un gioco. Ma a ben vedere quello del baratto non è solo un gioco: alla sua base vi è infatti una concezione più etica e sostenibile del mercato, delle transazioni, degli oggetti.
Innanzitutto, si riporta al centro il principio che non si butta via nulla, ogni cosa può avere una nuova vita, può essere riutilizzata, rimessa in circolo ancora a lungo prima di essere definitivamente buttata. E poi lo scambio gratuito tra persone, al di fuori del meccanismo spesso intossicante prodotto dal denaro, è a sua volta una bella lezione. E può addirittura essere allargato a servizi e beni immateriali, come da anni fa chi aderisce alla Banca del tempo, presente con uno stand anche in piazza Foglia: qui invece di scarponi da sci o set di posate, le persone mettono a disposizione ore libere e competenze. Io mi offro di tagliare l’erba del giardino del vicino, lui mi darà una mano ad imbiancare la cucina. Sembra un utopia, ma è un meccanismo esistente da anni.
E c’è chi giunge ancora più in là, fino ad avvicinarsi ad una vita completamente “sdoganata” dal denaro: è ovviamente più facile mettendosi in rete, ed infatti su internet diversi sono i siti e le comunità che mettono in contatto persone che fanno scambi solo tramite baratto, o che insegnano a come sopravvivere senza un centesimo o quasi, non per necessità ma per scelta etica.
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