giovedì 14 ottobre 2010

Pieve Emanuele – Fizzonasco: comitato e Wwf firmano il doppio ricorso al Tar

Doppio ricorso al Tar per il doppio piano integrato di Fizzonasco: una notizia che era nell’aria ma che si è concretizzata a fine settembre con il deposito degli atti al Tribunale amministrativo. A presentare i due documenti, alcuni cittadini della frazione riunitisi nel comitato Co.Tu.Fi, assieme al WWF. Numerose le criticità che il progetto aveva già incontrato in questi ultimi dodici mesi, tra le riserve di Arpa e Tasm per la scelta del Comune di non compiere la valutazione ambientale strategica per stimare l’impatto dell’intervento, le proteste ed i rilievi dell’opposizione (con l’appoggio esterno anche da parte della Lega nord) su presunti vizi nella forma e nella sostanza e l’aperta contrarietà di diversi residenti della frazione...
 

Due le aree interessate: via Matteotti e via Fizzonasco, per le quali il progetto prevede un doppio intervento residenziale che dovrebbe portare ad un aumento della popolazione di diverse centinaia di unità. E qui inizia il lungo elenco di irregolarità ravvisate dai promotori del ricorso: innanzitutto gli interventi si prefigurano estremamente sbilanciati verso l’edificazione residenziale. Con conseguenze che si temono molto negative per l’assetto della frazione, oggi caratterizzata da numerosi villini bi o tri familiari al cui fianco sorgerebbero palazzine di cinque piani. Ma a fare le spese dei nuovi insediamenti potrebbe essere anche la rete fognaria della frazione, già oggi in condizioni-limite di funzionamento. Su tutte queste obiezioni, un problema di fondo: le normative consentono a Comuni come Pieve Emanuele ancora sprovvisti di Piano generale del territorio di integrare il Prg vigente con piani di intervento, ma solo se essi hanno come vocazione un interesse pubblico. E invece di opere di pubblica utilità, a fianco delle nuove abitazioni, i firmatari del doppio ricorso non ne vedono alcuna. Anzi, senza le necessarie infrastrutture il timore è che il residenziale aggiuntivo porterà ad un peggioramento delle condizioni della frazione. 

Tanta la carne al fuoco, dunque, per una situazione seguita molto da vicino anche dalle forze di opposizione. “Non è che, forse, l’esigenza è solo quella di fare cassa subito, incamerando gli oneri di urbanizzazione, e lasciando però i problemi oggettivi che sorgeranno in eredità ai nostri figli?”: questa la domanda che Paolo Festa (Pd), Carmine Orlando (Rifondazione Comunista), Cristina Ingardia (La Sinistra) e Giovanni Rappocciolo (SEL) si sono posti dalle pagine del numero di ottobre del giornalino comunale a proposito di quello che hanno definito uno “scempio ambientale ed urbanistico”. Nel 2004 l’allora Amministrazione di centrosinistra aveva già ipotizzato la possibilità di interventi residenziali nelle aree oggi protagoniste della querelle ma, rispetto ai progetti originari, la volumetria è addirittura raddoppiata. 

L’obiettivo di dare ossigeno alle casse comunali attraverso questo doppio intervento sarebbe indirettamente testimoniato anche dalla scelta di procedere con entrambi i piani in perfetta contemporaneità. Nei mesi scorsi, ad esporsi in prima persona per illustrare altri aspetti positivi del progetto erano stati i tre consiglieri di maggioranza residenti a Fizzonasco: Luigi Petrillo (FI), Sergio Montalbetti (Udc) ed Olivia Bonadonna (An). A nome anche degli altri due si era speso Petrillo: “La nuova viabilità – aveva spiegato -, che privilegiando l'attraversamento tangenziale del paese  concederà finalmente alla iper-trafficata via Fizzonasco, destinata a divenire asse protetto, quella vocazione tipicamente pedonale che non ha mai avuto. Il traffico pesante sarà spostato, in una prima fase, tangenzialmente all’area di intervento. Più avanti, il traffico,dovrà essere spostato ancora più all’esterno del nucleo urbanizzato”. 

Ed ancora: “La creazione delle nuove rotatorie, tra le quali si svilupperà anche la nuova strada, parallela alla via Matteotti, destinata a collegarsi con il futuro accesso alla tangenziale ovest, attualmente in fase di realizzazione sul comune di Opera. La realizzazione di una piazza, in parte coperta, su cui troverà sede definitiva il mercato, problema annoso della frazione. La sistemazione del sagrato-slargo della chiesa, e la cessione al Comune di uffici pubblici a servizio dei cittadini, oltreché di un’area destinata ad una prossima struttura pubblica,presumibilmente una scuola per l’infanzia. La realizzazione di negozi e servizi, contestualmente alle residenze, e la formazione di un parcheggio interrato ad uso pubblico. La sistemazione delle vie di contorno e la ristrutturazione di un primo lotto della via Gobetti”. Compito del Tar stabilire ora quale di queste visioni è quella che più risponde al vero.

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