Anziani “connessi” alla città: è questo il senso del nuovo progetto pensato dall’Amministrazione per la terza età e ufficializzato lo scorso 5 ottobre con la firma di un protocollo d’intesa con i sindacati dei pensionati Spi, Cgil, Fnp, Cisl, Uilp e Uil e forte di un co-finanziamento da 20mila euro di Comune e Provincia di Milano. E la “connessione” degli anziani poggia anche sulle moderne tecnologie: in via sperimentale, infatti, l’assistenza domiciliare potrà contare su un nuovo servizio, un collegamento video interattivo che unisce abitazione privata e sede operativa dei volontari di via Garofani...
Attraverso questo canale informatico gli anziani potranno richiedere assistenza sanitaria in caso di bisogno ed usufruire di alcuni servizi come la consegna della spesa a domicilio, la richiesta di una ricetta medica urgente e l’intervento di un artigiano per piccoli lavori di manutenzione domestica.
Ma il progetto “Anziani connettiamoci” prevede anche l’installazione all’interno dell’abitazione di particolari sensori che inviano un allarme alla centrale operativa in caso di fughe o altre situazioni d’emergenza. “La qualità dei servizi sociali è una delle chiavi dello sviluppo della città – ha spiegato Miriam Pasqui, assessore alle Politiche per la terza età – per dare risposte sempre più adeguate e personalizzate ai bisogni individuali è importante proseguire l’attività intrapresa dal Comune di realizzare un sistema di servizi che renda possibile una vera integrazione tra interventi di natura socio-assistenziale e sanitaria”. Oltre al supporto tecnologico, il protocollo recentemente siglato vede garantiti altri interventi di sostegno come l’erogazione dei buoni socio assistenziali e lo sportello badanti, in collaborazione con l’Agenzia Formazione Orientamento al Lavoro per aiutare le famiglie nella ricerca di assistenti familiari adeguatamente preparati e in regola.
Via libera anche allo stanziamento di risorse destinate all’integrazione delle rette di ricovero in strutture protette per gli anziani non autosufficienti e i per i casi più gravi. “Vogliamo promuovere – ha commentato il sindaco Massimo D’Avolio - una cultura che valorizza la persona anziana come soggetto sociale di una comunità solidale, dando risalto anche alla rete del volontariato, da sempre molto attivo a Rozzano”.
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