Gli esperti sostengono che potrebbe trattarsi di una vera rivoluzione per la Radioterapia, uno strumento in più per la cura di tumori che prima sembravano impossibili da trattare. L’ospedale Humanitas di Rozzano ha da poche settimane attivato il proprio TrueBeam, il “vero raggio” progettato nella Silicon valley americana e presente in Europa solo in altri due centri, a Zurigo ed Amsterdam. Questa modernissima apparecchiatura, presentata ufficialmente lo scorso 5 ottobre, è in sostanza un acceleratore lineare che sfrutta un imaging ad altissima risoluzione ed in tempo reale ed è dotato di una elevatissima precisione di irradiazione, essendo in grado di calcolare anche il movimento interno degli organi dovuto al respiro...
In questo modo il paziente che si sottopone al trattamento radioterapico, ossia alla radiazione ionizzante delle proprie cellule cancerogene, ha la garanzia di vedere ridotti i danneggiamenti “collaterali” ai tessuti sani circostanti. La maggior precisione di TrueBeam, il cui valore è vicino ai cinque milioni di euro, comporta anche la possibilità di utilizzare dosaggi più elevati, che si traducono in un numero minore di sedute. Come ha spiegato Marta Scorsetti, responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia di Humanitas, l’apparecchio “consentirà di estendere i benefici della Radioterapia anche a pazienti che prima non potevano essere curati con questa metodica”. Tumori di testa e collo, metastasi addominali, lesioni inoperabili di fegato e pancreas, carcinomi dei polmoni e mesotelioma pleurico sono le patologie per le quali TrueBeam apre nuove possibilità curative, meno invasive della chirurgia. Uno strumento prezioso anche per la ricerca, per approfondire, in collaborazione con i laboratori del professor Alberto Mantovani e in rete con altri centri internazionali, le relazioni tra Radioterapia e sistema immunitario. Con l’obiettivo, che è anche una speranza per Marta Scorsetti, di “riuscire a rendere il cancro una patologia cronica, ossia una malattia con la quale è possibile convivere”.
La verità è che raccontano un sacco di belle cose, poi, chissà come mai, il tuo caso non è trattabile perché i punti da curare sono più di uno anche se, pur non capendo nulla di medicina, nei proclami, parlano di “curare anche metastasi”. Poi trovi altri articoli dove ti dicono che potranno curare 500 persone all’anno, allora inizi a comprendere che probabilmente la macchina è ottima, visto che il produttore è un colosso Americano quotato al Dow le cui azioni sono in fase di toro, ma che tu non sei un “solito noto”, forse, prima di te ci sono VIP, e i TOP, tu che sei un niente puoi aspettare.
RispondiEliminaHo appena letto dell'acceleratore lineare Truebeam e quasi speravo potesse rappresentare una speranza ma al tempo stesso ho sospettato le cose che trovo confermate in questo post. Mi sa tanto che i miei non erano dubbi così infondati. Poveri noi comuni mortali!
RispondiEliminaL'azienda ha tutto l'interesse a diffondere (=vendere) la macchina il più possibile. Il resto sono i soliti complottismi un male dei nostri tempi, come il cancro.
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