mercoledì 20 ottobre 2010

Pieve Emanuele - Sport e disabilità a Tolcinasco

Il Golf&Country Club di Tolcinasco ha ospitato settimana scorsa il primo campionato internazionale di golf per non vedenti: l’ultimo giorno della manifestazione ha coinciso con lo svolgimento di un convegno promosso da Regione Lombardia e dedicato a “Sport, stili di vita e disabilità”, per stimolare il dibattito sulle numerose realtà sportive che vedono protagoniste persone diversamente abili. Nella mattinata di giovedì 7 ottobre a Pieve Emanuele erano presenti l'assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi, il suo collega alla Sanità Luciano Bresciani e Deborah Compagnoni, campionessa di sci alla quale è stata assegnata una  targa d’onore per il suo impegno a favore dell’associazione “Sciare per la vita onlus”...


Lo sport porta a superare i propri limiti ed ha soprattutto una funzione sociale: “In passato – ha infatti ricordato Monica Rizzi - il mondo sportivo della disabilità era nato per altri motivi, legati più che altro alla riabilitazione psicofisica, oggi abbiamo dei professionisti che si sfidano nelle Paraolimpiadi e competono con grandi risultati”. E, attraverso lo sport, si imparano anche valori fondamentali per la vita: “Con lo sport – ha commentato Bresciani - c'è prevenzione e inclusione sociale, si possono educare i giovani ad avere uno scopo, prevenendo quindi fenomeni negativi quali il disagio e la solitudine. Il nostro è un welfare impersonale, la nostra società lascia il giovane solo; bisognerebbe quindi dargli calore e lo sport contribuisce a questo”. 

A fare gli onori di casa, il primo cittadino pievese Rocco Pinto, che ha detto: “Fino a qualche anno fa - la quasi totalità dei programmi educativi attribuivano una netta priorità ad altre problematiche, come la riabilitazione e l’inserimento scolastico e lavorativo, considerate più importanti. Questa impostazione era limitativa per  l’integrazione delle persone disabili poiché c’era la tendenza ad escluderle da altri ambiti come la cultura, il lavoro, la socialità e lo sport.  Da qui deriva la necessità di collocare lo sport al centro di qualsiasi progetto d’integrazione delle persone con disabilità”.

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