mercoledì 20 ottobre 2010

Trezzano - 100mila euro per le scuole

Centomila euro per sostenere i progetti promossi dalle scuole nell'ambito dei Piani dell'offerta formativa, però con qualche novità. Il sindaco Giorgio Tomasino, infatti, ha voluto mantenere l'impegno già assicurato da molti anni (fin da quando era assessore alla Pubblica istruzione), ma ha chiesto di analizzare meglio i contenuti delle proposte, nel rispetto dell'autonomia scolastica.
“Lavoriamo al Piano per il diritto allo studio – spiega l'assessore all'Istruzione, Patrizia Forte – fin dal giugno scorso...
 

Abbiamo incontrato direttori didattici e preside assicurando che, nonostante i problemi di bilancio dovuti al mancato rispetto del Patto di stabilità da parte della precedente Amministrazione, avremmo mantenuto lo stesso impegno economico dello scorso anno scolastico, con qualche servizio aggiuntivo. Però vorremmo venisse riqualificata l'offerta”.

Infatti, fino ad ora più del 60% dei fondi versati dal Comune venivano destinati all'acquisto del materiale di pulizia, dei toner e della carta. “Nel primo caso – precisa l'assessore – è il ministero che deve provvedere, così come chiarito anche in un incontro con il dirigente scolastico provinciale. Per quanto riguarda il materiale di cancelleria, riteniamo – precisa Forte - sia economicamente più vantaggioso che se ne occupi il nostro economato, che già provvede a tali acquisti per le necessità dell’Amministrazione riuscendo così a spuntare un prezzo migliore. Non riteniamo infatti accettabile che si utilizzino in modo improprio le risorse espressamente destinate a progetti formativi per la crescita dei nostri figli. Quindi, stesso importo dei fondi, ma vogliamo verificare – prosegue l'assessore -come verranno spesi, perché crediamo sia un nostro dovere di amministratori e diritto di tutti i cittadini. Soprattutto in un momento difficile per le famiglie, perché, ad esempio – prosegue l'assessore – non coprire, le diverse quote per le gite  o le uscite didattiche o ai musei?”.

Dopo i primi interventi di emergenza coordinati dall'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Russomanno, proprio nei giorni scorsi, nel Piano delle opere pubbliche è stato inserito l'importo di 500mila euro per eseguire una serie di manutenzioni. L'Amministrazione ha deciso, inoltre, di continuare a farsi carico del sostegno e del trasporto degli studenti delle scuole superiori con disabilità (anche se spetterebbe alla Provincia che però quest’anno non riesce a farsene carico). L'impegno di spesa è di circa 140mila euro.

Novità  anche in mensa, con la preparazione, a partire da ottobre, dei primi piatti direttamente presso i plessi, con un chiaro miglioramento della qualità.
Su proposta dell'assessore ai Trasporti Giuseppe Russomanno è stato anche abolito il biglietto per gli studenti che frequentano le scuole trezzanesi: possono circolare gratis sui bus comunali tutto il giorno, e non solo nel tragitto casa-scuola e ritorno.

2 commenti:

  1. Vorrei fare alcune considerazioni in merito a quanto riportato, e inoltre rettificare alcuni dati incorretti.

    Il primo dei quali è il citato 60% del fondo per il Diritto allo Studio, che l'Amministrazione ogni anno eroga alle scuole, e che secondo l'assessore Forte (o l'articolista) le scuole spenderebbero per materiale di pulizia. Un rapido calcolo ci dice che il 60% di 34.000 euro (a tanto ammonta il fondo assegnato ad ogni circolo didattico trezzanese) fa la stratosferica cifra di 20.400 euro. Ben poco resterebbe per i numerosi progetti che pure in questi anni hanno arricchito l'offerta formativa delle nostre scuole. Non faccio ipotesi sul perchè si debbano leggere tali enormità, ma è evidente che sono numeri del tutto di fantasia.
    Inoltre il suggerimento dell'assessore Forte alle scuole di rivolgersi all'ufficio Economato del comune per ottenere il materiale di cancelleria è morto prima di nascere perchè l'Ufficio Economato ha rifiutato tale collaborazione dichiarando che non gli compete.

    Tralasciando tali quisquilie c'è un punto molto più cruciale da chiarire, laddove l'Assessore Forte dichiara di voler verificare come viene speso il denaro del Diritto allo Studio (e, suppongo, di subordinarne l'erogazione al rispetto di criteri che però non è chiaro chi abbia stabilito. Forse lei stessa.) Ebbene, un controllo sull'utilizzo dei fondi nella scuola c'è già: è compito specifico del Dirigente Scolastico vigilare affinchè le proposte del Collegio Docenti siano in linea con la normativa vigente e il Piano dell'Offerta Formativa. Dunque non compete all'assessore dare indicazioni pedagogico/didattiche, perchè ci sono altre figure professionali il cui compito è precisamente quello. Chiedere inoltre che l'offerta formativa sia riqualificata significa dire che finora tutti i lavoratori della conoscenza di Trezzano hanno fatto un pessimo lavoro. Immagino che questa sia la sua idea personale di rispetto.

    Tuttavia chi si occupa di scuola continuerà a lavorare con l'impegno di sempre, e di ciò dovrebbe esserne felice l'assessore: un problema in meno per lei e più tempo da dedicare a quello che è il suo ruolo specifico, e cioè reperire fondi per la scuola. Che ci siano state delle difficoltà non ne dubito, ma che da giugno – come dichiarato – a tutt'oggi la giunta non abbia ancora presentato in Consiglio Comunale il Piano sul Diritto allo Studio (verrà messo ai voti durante il Consiglio del 4 novembre!) non depone a favore dell'efficienza dell' ufficio Istruzione.

    Un'ultima precisazione: nell'articolo si riferisce che il Sindaco Tomasino avrebbe voluto mantenere inalterata la cifra per il Diritto allo Studio, finanziamento "già assicurato fin da quando lui era assessore all'Istruzione". In genere i confronti si fanno con l'Amministrazione uscente, non con un mandato precedente. Mentre non è certo che nel 2004 l'allora assessore Tomasino avesse stanziato 34.000 per ogni scuola, è certo che l'amministrazione Scundi fino allo scorso anno lo ha fatto, e senza attendere novembre.

    Flavia Caimi

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  2. Mi pare che nel toccare la scuola si stia andando avanti a proclami e preconcetti con un grandissimo sottofondo di ignoranza.

    E' comprensibile la non conoscenza di alcune cose, si può capire l'ignoranza verso certi settori o determinate leggi o convenzioni.

    Accoppiare però a queste lacune la mancanza di umiltà che peremetterebbe di ascoltare gli addetti ai lavori porta tutta la vicenda a sfiorare il grottesco...

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