venerdì 8 ottobre 2010

Tangenziali - arrivano i pedaggi (ma senza caselli)

«Risultano confortanti i dati raccolti, relativamente al 2009, dall’Osservatorio utenze deboli  che accreditano un notevole calo degli incidenti e della mortalità sulle strade del Milanese – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, intervenendo, insieme con l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Giovanni De Nicola, al convegno "Strade, incidenti, proposte: la Grande Milano” svoltosi in mattinata a Palazzo Isimbardi  -. Ma è necessario tenere sempre alta la guardia se davvero vogliamo tagliare, non dico in dieci anni ma in 12-13,  il traguardo di dimezzare gli incidenti indicato dall’Unione europea...


Credo che da subito vadano adottate contromisure finalizzate a circoscrivere il numero degli incidenti, purtroppo in aumento, che si verificano lungo le rotatorie e gli incroci regolati da impianti semaforici. Bisogna, poi, potenziare la rete di piste ciclabili ed estendere il bike-sharing ai Comuni della provincia. È indispensabile, inoltre, realizzare nei tempi previsti le grandi opere attese dai cittadini del territorio da almeno 40 anni. I cantieri di Pedemontana lombarda e Brebemi hanno aperto e, presto, incominceranno i lavori della Tangenziale Esterna Est. La Provincia sta, inoltre, insistendo per la realizzazione della Tangenziale Esterna Ovest e della chiusura a sud dell’anello esistente. Queste infrastrutture comporteranno l’unico consumo del suolo che l’Ente chiederà ai residenti ».

«Ogni giorno, del resto, 700-800.000 autoveicoli entrano  in Milano percorrendo, in larga percentuale, le Tangenziali – ha continuato il presidente Podestà -.  Dobbiamo intercettare questo traffico, che si ripercuote negativamente sull’ambiente, sulla qualità della vita e sulla competitività del territorio e delle imprese, spostando sempre più fuori città i punti di interscambio gomma-ferro. Quest’obiettivo comporta una riflessione sulla proposta di introdurre a medio termine un pedaggio minimale di scopo sull’intera tratta delle Tangenziali da riservare unicamente ai prolungamenti all’esterno delle Metropolitane. Faccio presente che la Tangenziale Esterna Est, realizzata in project-financing, dovrà essere obbligatoriamente sottoposta a pedaggio. E cosa succederebbe se l’anello attualmente esistente non fosse “pedaggiato”? Che  il traffico continuerebbe a scaricarsi su Est, Ovest e Nord, già congestionate, incrementando le emissioni in atmosfera di micidiali inquinanti. Aggiungo che le Tangenziali milanesi, diversamente dal Grande raccordo anulare di Roma, vanno inquadrate nel novero delle arterie in concessione per le quali una direttiva europea prescrive l’introduzione del pedaggio».

«Ma è soprattutto l’imperativo di reperire risorse per i prolungamenti delle Metropolitane che mi persuade a invitare tutti ad analizzare l’ipotesi di introdurre un pedaggio di scopo contenuto (si può dimostrare che la fluidificazione del traffico garantita dal pedaggio innescherà un risparmio di carburante, che le emissioni caleranno e che la qualità della vita salirà) lungo le Tangenziali – ha concluso il presidente Podestà -. Possiamo, difatti, continuare a raccontarci che gli stanziamenti debbano essere assicurati dalla fiscalità generale. Però la verità è che lo Stato, in special modo in tempi caratterizzati da una ripresa economica ancora non consolidata, non può garantire tutte le risorse necessarie per realizzare i prolungamenti all’esterno delle Metropolitane. Che, come tutti sanno, vengono definite infrastrutture “fredde” perché, diversamente dalle autostrade (opere “calde”), non si pagano mai e non possono essere realizzate in project-financing. 

Chiudo sottolineando che l’eventuale esazione di un pedaggio di scopo lungo le Tangenziali esclude la costruzione di nuovi caselli, fonte di incolonnamenti. La tecnologia free-flow consente, infatti, di addebitare i pedaggi».

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