Un giorno l'amministratore (o ex?) del condominio "I Girasoli" di Cesano Boscone, Francesco Tortorella, sito in via Vespucci, 23, che oltretutto ha già un altro condominio, o più, dove è avvenuta, una vicenda analoga, che sfiga!, in una riunione ha detto che bisognava cambiare tutte le canne fumarie (una trentina) e cambiare tutte le caldaie, circa 180. Le canne fumarie si sono ammalate tutte insieme, prima erano sane, tiravano che era una meraviglia!...
La riunione fu indetta per problematiche, sorte nel condominio citato, che derivano dalla necessità di adeguamento/regolarizzazione degli impianti termici, scaturita a seguito di numerosi controlli (circa 40 su 180) effettuati dal personale tecnico incaricato dalla Provincia di Milano ai sensi del DPR 412/93 e s.m.i., e nel corso dei quali sono state riscontrate anomalie e irregolarità. A seguito di ciò gli uffici comunali, su richiesta della Provincia di Milano, hanno adottato i provvedimenti in relazione alla gravità riscontrata. Fin qua tutto bene e ben vangano i controlli. Giusto che ci siano. Peccato, che da qualche anno, appena sono state fatte le coperture dei tetti, compresi i camini, alcuni rifatti, e delle facciate, nonostante i numerosi solleciti non ho avuto ancora copia delle conformità dei lavori, come da contratto.
A seguito di questa drastica scelta, in assenza di copia conformità/certificazione, o come le chiamano, ho chiesto copia delle relazioni tecniche e degli eventuali progetti per capire l'origine delle anomalie e come venivano risolti. Dopo mesi di solleciti, tra rimbalzi burocratici, ho ricevuto una incompleta iniziale documentazione, che da una mia semplicissima analisi, ho visto, che vogliono utilizzare, contro il regolamento di Igiene Locale e la l° norma UNI CIG 7129, la canna collettiva ramificata ad uso esclusivo delle cappe e far scaricare quelle delle caldaie/impianti termici. Poi, più niente.
Il sospetto è avanzato e mi sono chiesto: da cosa ha avuto origine questa anomalia? Si può avere una copia delle relazioni tecniche? Perchè fanno un lavoro non conforme, come si evince dal progetto, a quello che il Regolamento di Igiene impone, in base al progetto consegnatomi? Come mai tanto silenzio nel spiegarmi l'origine, la causa? Che fine ha fatto l'Ispettore, quanto gli ho chiesto appuntamento per spiegarmi le conformità, dato che l'amministratore non mi fa vedere la documentazione di mia appartenenza, parte del contratto (videoispezione, relazione tecnica etc..)? Voglio ed esigo avere risposte ovvero voglio sapere le cause dell'anomalia nonchè l'origine e soprattutto, una volta dimostrata che la mia non è conforme, che potenza di caldaia, se dimostrata con relazione tecnica, va montata e non l'imposizione di un modello e marca. In poche parole voglio la garanzia che il lavoro sia conforme alle leggi vigenti sul suolo italiano. Ovvero voglio la legalità, considerando inoltre che nel medesimo condominio 20 anni fa circa avvenne lo scandalo Caldaie d'Oro. Ma, il Sindaco dov'è, perchè non posso sapere la causa delle anomalie, come c’è scritto sulla delibera votata all’unanimità, e perchè non viene rispettato il regolamento di igiene dell'ASL, stando al progetto fornitomi, visto che il lavoro non è soggetto neppure a D.I.A.? Perché non viene fatta rispettare la delibera?
Dimenticavo, i valori della mia attuale caldaia sono a norma!
Ma, il Comune dopo le mia manifesta volontà di rendere pubblica tutta la vicenda, viste le non risposte, mi ha notificato alle ore 16.00 di oggi, una convocazione per giovedì, (giusto il tempo che i lavori finiscono?) per vedere le famigerate documentazioni, e che mi chiuderà la caldaia SE NON OBBEDISCO, senza aver visto nulla delle anomalie. E’ pura parzialità. L'edificio non ha ancora l'abitabilità.
L’importante è che io compri la caldaia. Chi mi garantisce che tirerà la canna fumaria dopo? O mi obbligheranno a comperarle il viagra?
Vittorio Aggio
Caro Aggio, a titolo puramente consolatorio posso dirti che qualche anno fa è capitato un caso analogo nel mio condominio (risiedo a Cornaredo). In quel frangente ci fu un’aggravante che si rivelò poi un vantaggio: il tecnico che l’amministratore aveva portato con sé per suffragare “scientificamente” le ragioni del provvedimento era un venditore di caldaie e casualmente proprio del tipo e della marca che ci si voleva imporre. La scoperta naturalmente provocò una, diciamo così, vivace protesta di molti condomini e così non se ne fece più nulla. Ho ancora la mia vecchia caldaia. Ti auguro un finale analogo. Certo al tempo il mio Comune non prese alcuna posizione a differenza di questo caso.
F.S.
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