venerdì 21 maggio 2010

Buccinasco - Licastro e i “pizzini”. Il benvenuto a Rapetti nel PDL. Il consigliere leghista in incognito. Il “disordine organizzato” di Loris Cereda. Cronaca di un ordinario Consiglio comunale


Rieccoci in aula consiliare dopo il terremoto di qualche settimana fa. Scuse non ce ne sono state, nessuno è andato a Canossa, ma qualche sciame sismico ancora si coglie tra le file della maggioranza, un “disordine organizzato” secondo il sindaco, che alla fine dei conti riconosce sì uno spiccato turn over nelle file della Giunta, ma anche una sostanziale tenuta nella composizione della sua coalizione. Ma andiamo con ordine. Consumata l’ormai classica gag iniziale con i microfoni che al solito non funzionano per non far troppo bella figura nel confronto con  il voto elettronico che non funziona anch’esso, si passa alla surroga di Andrea Manfredi con la consigliera Silvana Vaghetti. Complimenti e auguri per tutti, con qualche reticenza a fare questi ultimi a Manfredi, in considerazione dell’alto “tasso di mortalità” del ruolo di assessore in quel di Buccinasco, che rende gli auguri tanto necessari quanto un po’ iettatori. Cambio della guardia nel PDL dunque, che si arricchisce inoltre di un nuovo componente:... 




Luigi Rapetti infatti dà comunicazione del suo trasloco nel PDL  e nel relativo gruppo consigliare. Il benvenuto a Rapetti è caloroso al limite dell’entusiasmo. Se ne fa carico il consigliere Trimboli che fa notare che Rapetti è libero, come privato cittadino, di aderire al PDL, ma che per far parte del gruppo consigliare bisogna essere o invitati o farne esplicita richiesta, nulla di ciò è avvenuto: quindi Rapetti non fa parte del gruppo consigliare, che si riunirà, discuterà e deciderà in merito. Porte aperte e ben arrivato, insomma. La tensione sale in aula quando la parola passa a Filippo Licastro che annuncia le sue dimissioni dalla carica di presidente della Commissione Lavori Pubblici. Licastro rivendica il buon lavoro svolto, un lavoro riconosciuto dalla stesse forze di opposizione, e in particolare la realizzazione dell’albo dei fornitori del Comune e nuove norme di trasparenza sugli appalti. Ma c’è un ma, ed è un ma grande come una casa. Ultimamente, riferisce Licastro, sono circolati messaggi diffamatori nei suoi confronti, messaggi via web (mail anonime, il che induce a pensare che gli autori non siano propriamente dei dilettanti dell’informatica) che Licastro definisce veri e propri “pizzini”. “Non posso certo continuare a lavorare serenamente in questo pantano”, dice Licastro che stabilisce un confronto tra le responsabilità sue e quelle dell’assessore Cattaneo che desta una qualche inquietudine e che costringe l’assessore ad una nuova replica di quanto detto nell’ultimo Consiglio comunale: “I miei atti sono a disposizione di tutti”. Sia come sia, le dichiarazioni di Licastro suscitano notevole impressione e se per le opposizioni sono tali da dover interessare la stessa Magistratura, per la maggioranza, Cereda in particolare, sono da ricondurre soprattutto alla sfera dello scontro di interessi politici, va fatta una riflessione “sul sistema di relazioni politiche in cui ci muoviamo”. Ad ogni buon conto Maiorano, PD, sottolinea l’indubbia gravità delle affermazioni fatte dall’ormai ex  presidente della Commissione Lavori Pubblici e chiede la sospensione temporanea del Consiglio . Tira aria di abbandono dell’aula da parte delle opposizioni senza la concessione di un dibattito approfondito sulle dichiarazioni del consigliere dimissionario, ma così non sarà. Niente dibattito, ma neanche niente abbandono. Alla ripresa dei lavori si passa al punto centrale dell’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio consuntivo. La discussione è moderatamente vivace, infatti fa ombra su tutti la consapevolezza che qui si tratta di discutere di ciò che è stato e ormai è immutabile a differenza di quanto si fa in sede di bilancio preventivo, dove appunto di scelte future e modificabili si discute. L’opposizione spinge l’acceleratore sul permanere del disavanzo, la maggioranza replica prevedendo una riduzione di un terzo di quest’ultimo. Il disavanzo comunque resta, soldi ce ne sono pochi, la spesa va tenuta sotto controllo. Il sindaco rivendica una gestione controllata senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, la lungimiranza dell’anticipata estinzione dei mutui e il fatto di dover operare nel contesto di una crisi economica di una gravità mai vista nel dopoguerra. L’opposizione replica sottolineando il permanere della scarsità di risorse e soprattutto una conduzione politica sempre più sfilacciata in una maggioranza in cui circolano veleni e dissidi. Il bilancio comunque passa con il voto compatto della coalizione di governo così come in precedenza era passato quello dell’Azienda Speciale di Buccinasco, sulla cui utilità e sul cui futuro sono stati comunque espressi dubbi unanimi sia da una parte che dall’altra dei banchi consiliari.
Fuori aula, nei corridoi e nella piazzetta antistante, apprendiamo intanto che il consigliere Cardilli aderirà alla Lega Nord. Anzi apprendiamo che la Lega Nord alle prossime elezioni si presenterà autonomamente e, sorpresa sorpresissima, che Cardilli è leghista già da ben quattro anni, anche se in incognito. Quattro anni in cui è stato tenuto a bagnomaria probabilmente per testarne capacità e attendibilità. Sorvoliamo sulle capacità, ma non sul fatto che in questi quattro anni Cardilli si è presentato per un’ altra lista, l’ha rappresentata e ha tenuto all’oscuro i suoi elettori che le sue scelte politiche erano ben diverse. Insomma attendibile come un rogito di Scajola.


Nessun commento:

Posta un commento