mercoledì 5 maggio 2010

Rozzano - Telecom, requiem per 6.822 esuberi


Da una parte le auto blu dei manager trincerati dietro ai vetri fumè, dall’altra un simbolico e chiassoso funerale con tanto di bara e corone di fiori. Due sfilate molto diverse tra loro hanno convissuto all’ombra della torre Telecom di viale Toscana nella mattinata di giovedì 29 aprile. E’ ormai quasi una tradizione, quando si riunisce l’annuale assemblea dei soci dell’azienda di telecomunicazioni. Nel 2007 a dominare la scena era stata la plateale protesta guidata da Beppe Grillo, che aveva denunciato la gestione finanziaria da parte dei vertici dell’impresa, a nome di tutti i piccoli azionisti...

Tre anni dopo, un corteo di qualche centinaio di lavoratori ha celebrato quello che secondo i sindacati è il funesto epilogo delle medesime politiche gestionali denunciate da Grillo: la morte di Telecom. Questo per via di un piano industriale 2010-2012 che contempla 6.822 esuberi nelle varie sedi italiane. Tagli che fanno seguito alla diminuzione del 10 per cento del personale dal 2008 ad oggi ed alla recente esternalizzazione del settore  Information Technology dell’azienda, che coinvolge altri duemila lavoratori.

Per i vertici Telecom si tratta di “efficientamento” delle risorse, a fronte di un debito extra-large da 33 miliardi di euro che impone scelte risolutive. Ma per i rappresentanti della sigla sindacale FlmUniti – Cub la strada non è quella giusta:  “Nel 2009 Telecom – recita il comunicato stampa – ha realizzato un utile netto di ben 1,581 miliardi di euro. E così anche quest’anno Telecom distribuirà un dividendo di circa un miliardo di euro agli azionisti”. A “pagare gli interessi degli investitori della holding Telco” sarebbero così i lavoratori, mentre “basterebbe una semplice riduzione dei dividendi dei 2/3 per salvare tutti i 6.822 posti di lavoro”.
A questo si aggiungono la forte contrazione degli investimenti a livello di gruppo e la poco apprezzata scelta dell’ad Franco Bernabè che si è riconosciuto un sostanzioso aumento di stipendio da 1,95 milioni di euro annui a 3,43 milioni per gli obbiettivi raggiunti.
Da qui la mobilitazione, che ha visto la partecipazione di lavoratori giunti anche da Viterbo, Bologna, Brescia. Manifestazione colorata e pacifica, fatto salvo per il tentativo finale di sfondare il cordone di agenti delle Forze dell’ordine: alla fine una delegazione sindacale è stata fatta entrare per parlare con i dirigenti, mentre la bara di cartone è stata gettata al di là del cancello.
All’interno, durante l’assemblea dei soci, è nuovamente intervenuto Beppe Grillo, a nome di altri piccoli azionisti: “Telecom e' morta – ha detto il comico genovese - ma si possono ancora espiantare gli organi. Bisogna vendere a Telefonica”.

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