mercoledì 19 maggio 2010

Pieve Emanuele e Corsico - Parola di Ministero: il T-Red è regolare

I T-Red tornano a far parlare di sé:  l’omologazione a sorpresa da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il dispositivo ideato dalla Kria e installato in diversi Comuni del nord Italia dalla Citiesse ha sparigliato le carte rispetto a poche settimane fa, quando il pm Alfredo Robledo aveva annunciato la chiusura dell’indagine sulle presunte irregolarità nel funzionamento del meccanismo dell’occhio elettronico, che secondo l’impianto accusatorio sarebbe stato tarato con tempi di durata del semaforo giallo tali da rendere quasi impossibile per gli automobilisti evitare la multa e sarebbe stato omologato nel 2005 in mancanza dei presupposti di legge...
 

Un affare assai redditizio sia per i Comuni, che hanno beneficiato degli introiti extra per le sanzioni, sia per l’azienda installatrice, che ha una percentuale per ogni automobilista “pizzicato”. Una truffa secondo gli inquirenti, tanto che i militari della Guardia di finanza avevano notificato a 38 persone, tra  sindaci, membri della Polizia locale e imprenditori, accuse che andavano dall’associazione a delinquere all’abuso d’ufficio, dalla truffa alla turbativa d’asta. Particolarmente grave la situazione a Segrate, dove le multe avrebbero fruttato all’Amministrazione 2,4 milioni di euro. Ma il parere del Ministero spazza via tutto e, di fatto, apre nuovamente la strada alla reintroduzione dei T-Red agli incroci semaforici dei Comuni  coinvolti, di cui dieci nella Provincia milanese. 

Pieve Emanuele, per la verità, l’occhio elettronico ha ripreso a macinare sanzioni – quasi duecento al mese – già da quando, nello scorso novembre, il pm Robledo aveva autorizzato il dissequestro dei T-Red nel corso delle indagini. Ma anche la nuova Amministrazione di Corsico, una volta preso atto delle indicazioni ministeriali, ha dato il via alla reintroduzione del dispositivo ai propri incroci. Sessanta i milioni di euro che i 35 Comuni coinvolti potrebbero vedere ora affluire nelle proprie casse: si tratta del corrispettivo di tutte le multe rimaste congelate durante l’inchiesta e che ora gli automobilisti dovrebbero essere tenuti a pagare.

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