Una serata per riflettere e discutere sul nucleare e sulla possibilità di un ritorno delle centrali nucleari in Italia - l'annuncio dell'imminenente realizzazione di quattro nuovi impianti risale al 26 aprile scorso, proprio nel giorno dell'anniversario del disastro nucleare di Chernobyl in Ucraina (1986).
Se ne parlerà mercoledì sera (26 maggio) presso la Sala della Trasparenza di via Libertà. Il circolo Legambiente "Abete Rosso", il periodico "L'Incontro" e il Gruppo di Acquisto Solidale di Cesano organizzano la serata "Nucleare", incontro con Carlo Monguzzi e Sergio Zabot autori del libro "Illusione nucleare. I rischi e i falsi miti", edito da Melampo.
All'iniziativa aderiscono numerose associazioni e movimenti cesanesi: Cooperativa di Consumo Cesanese, Federazione della Sinistra, Partito Democratico, Cesaremo, Circolo Arci Cesare Terranova, I verdi per Cesano Boscone, Insieme per Cesano Boscone, Sinistra Ecologia e LIbertà, Anpi Cesano Boscone, Comitato Pro Bambini Bielorussi Onlus...Sul libro, dal sito della casa editrice Melampo:
La crisi economica e l’incertezza delle relazioni internazionali spingono nuovamente i Paesi industrializzati verso l’energia nucleare, ridando voce anche in Italia ai fautori della sua convenienza e inevitabilità.
Questo libro sfata con rigore scientifico alcuni luoghi comuni: che l’energia atomica sia abbondante e sicura, che costi meno, che non provochi emissioni di CO2. Le argomentazioni dei due Autori sono stringenti: già ai ritmi di consumo attuali, si stima che entro 50 anni non ci sarà più uranio economicamente sfruttabile; i costi di costruzione dei reattori e del loro mantenimento sono già oggi fuori mercato; infine, il nucleare inquina, contamina irrimediabilmente interi territori, con il rischio di accentuare le criticità del cambiamento climatico in atto. Completa questo inquietante scenario l’idea, promossa dal G8, di una governance mondiale dell'energia. Una governance capace di tenere l’opinione pubblica all’oscuro delle centinaia di incidenti occorsi finora e abile nel convincere i Paesi emergenti a legarsi per i decenni a venire alle tecnologie nucleari dell’Occidente.
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