Anche Trezzano si mobilita per l’acqua pubblica. Qui è il “Gruppo Giovani per Trezzano” ad attivarsi organizzando per giovedì 13 un’iniziativa a sostegno della raccolta di firme per i tre questi referendari proposti dal Comitato per l’acqua pubblica, presso il Circolo familiare Libertà e Lavoro (alle 21).
I quesiti hanno l’obiettivo di affermare il principio della gestione pubblica dell’acqua andando a modificare la legge approvata nel novembre 2009 dall’attuale Governo e altre precedenti che vanno nella direzione della privatizzazione.
“La nuova legislazione, imponendo la svendita forzata del patrimonio pubblico e l’ingresso sostanzialmente obbligatorio dei privati nella gestione dei servizi pubblici, renderà obbligatoria, anche per l’acqua, la privatizzazione, alimentando sacche di malaffare e fenomeni malavitosi”, scrivono i ragazzi, contrari al Decreto Ronchi che colloca sul mercato i servizi pubblici essenziali come l’acqua. “All’acqua in particolare verrà attribuito il valore di merce e sarà posta sul mercato come un qualsiasi bene a rilevanza economica”...
“Noi, Giovani per Trezzano”, continuano, “aderiamo alla raccolta di firme perché crediamo nell’acqua come bene comune, che non può essere messo sul mercato come un bene qualunque ma, anzi, deve essere gestito da istituzioni pubbliche al fine di garantire l’accesso a tutta la popolazione a prezzi equi. L’acqua non può essere l’occasione per fare facili affari a discapito di quello che deve essere il servizio idrico: fornitura di acqua di qualità, investimenti per la ristrutturazione della rete acquedottistica italiana e sviluppo di un efficiente servizio di depurazione, fondamentale per il riutilizzo di un bene che è scarso”.
All’incontro di giovedì sera parteciperà Rosario Lembo, presidente dell’Associazione italiana per il Contratto Mondiale dell’acqua e verrà costituito il Comitato trezzanese per l’acqua pubblica.
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