giovedì 20 maggio 2010

Anteprima Editoriale del 21 maggio - "...ed io pago!!!"

Avere sollevato il coperchio sul cumulo di cariche retribuite detenute dal sindaco di Assago ha suscitato vaste reazioni (e molti commenti e accessi sul nostro blog), oltre a quelle dell’interessato. Il fatto non è casuale, è finita l’epoca in cui chi denunciava i costi spropositati della politica veniva zittito con l’accusa di qualunquismo. E questo perché il costo della politica è diventato, mi scuso per il bisticcio di parole, “un caso politico”, che va rimosso proprio per salvare la politica e non precipitare nel qualunquismo...




Qualche dato: la Camera dei deputati spende solo per cancelleria, taglierine, scarpe antinfortunistiche (!?!), camicie, biancheria, sartoria, buste, calendari, lavanderia più o meno 7 milioni all’anno, 1 milione per l’acquisto di nuove tappezzerie, 7 e mezzo per la ristorazione, qualcosa come 2 milioni per la prevenzione degli incendi (deve essere davvero alto il tasso di infi ammabilità dei locali di Montecitorio), 33 mila euro per il costo dei parcheggi interni, mezzo milione per i corsi di lingua straniera degli onorevoli, gli stessi corsi che ognuno di noi paga di tasca propria con stipendi che mediamente sono circa un decimo di quelli elargiti ai deputati. 

Le auto blu a disposizione di politici di varia collocazione nella scala gerarchica sono a quota 600 mila circa, circa perché il loro numero è talmente elevato da non essere neppure a conoscenza esatta della pubblica amministrazione; le stesse auto blu sono 72 mila negli Usa, 61 mila in Francia, 55 mila nel Regno Unito, 54 mila in Germania e solo 22 mila in Portogallo. Dati sparsi, alcuni riferiti addirittura a questioni “marginali” (buste e calendari ad esempio) che aggravano ancor più il quadro fi no a determinare una situazione insostenibile. Pericolosa per la credibilità stessa degli istituti democratici, inaccettabile nel momento in cui la crisi fi nanziaria internazionale già fa prefigurare una richiesta “di sacrifi cio” economico e di stili di vita che potrà diffi cilmente essere condiviso da chi da troppo tempo è costretto a dire “…e io pago!”.


Fulvio Scova


(vedi link http://sionomagazine.blogspot.com/2010/05/assago-musella-inarrestabile-non-sono-5.html?showComment=1274298507197)

1 commento:

  1. Il corsichese arrabbiato20 maggio 2010 alle ore 20:02

    Non trovo parole migliori dei dati espressi sopra per esprimere il mio totale disappunto per quanti soldi pubblici vengano "buttati nel cesso"... Altre parole potrebbero solo essere causa di censura e quindi cercherò di auto-moderarmi.

    Di sprechi se ne vedono purtroppo a bizzeffe. Mi ricordo quando raccontavo ad amici cosa avevo appena letto sul libro "La casta" (ve lo consiglio, insieme ad una quantità industriale di maalox però) e mi sentivo dire: "sono i soliti discorsi", "servono soldi per far funzionare lo Stato", "ma cosa ne vuoi capire tu che tanto sei contro la politica a priori" (non è vero, sono contro "questa" politica).

    Ora sempre più persone si accorgono, si sentono presi in giro, raggirati, perchè no, umiliati...e guarda caso non vanno a votare...

    La politica di oggi è la seguente a mio avviso: "lecco" (inteso come verbo e non come città) un po', salgo gradino per gradino politico e una volta arrivato mi faccio gli affari miei e mi godo tutti i sacrosanti (per i politici) privilegi a spese degli (talvota ignari) contribuenti. (con le dovute e sempre più rare eccezioni, sia chiaro)

    Ci lamentiamo del calo dell'affluenza alle urne? Ci sorprendiamo per l'evasione fiscale alle stelle?

    Sinceramente mi stupirei del contrario...

    Ho fiducia solo nel locale (poter guardare in faccia la persona a cui do la preferenza, quando mi è permesso ovviamente) e al tempo stesso nell'esatto opposto di questo: internet, il Mondo (benedetta sia la rete, una delle più grandi rivoluzioni della storia dell'umanità).
    Internet permette di parlare, smascharare, bocciare, condannare e anche, si, lodare se qualcuno ne è meritevole.

    Mi auguro che sempre più persone aprano gli occhi e soprattutto...imparino ad usare la rete! E la penna quando serve...

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