venerdì 28 maggio 2010

Cesano - Pertini: un politico non politico

Indro Montanelli scrisse di lui : “Non occorre essere socialisti per amare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità”.
Diceva di lui Pietro Nenni: “ Noi qualcosa abbiamo letto, grazie a Mussolini, quando ci sbattè in galera o al confino, dove non c’era altro da fare. Ma Pertini non leggeva nemmeno lì. Nel poco tempo che gli avanzava dallo scopone e dal tressette, non gli ho mai visto in mano che l’Intrepido”.
E’ questa la figura che è emersa nell’incontro tenutosi presso la cooperativa di via Roma 51 domenica 23 in occasione del ventennale della scomparsa di Pertini (il 23 morte di Falcone è stata scelta come data simbolo del cambiamento in Italia); tra i relatori vi erano ospiti di eccezione: l’on. Lino Duilio (PD) ed il dottor Mari Artali, vice presidente della BPM ed ex parlamentare socialista, che conobbe personalmente Pertini...


Come tutti i relatori hanno tenuto a precisare, Pertini era un politico non politico, prima di tutto era una persona che credeva fermamente nel socialismo e che sempre, sia da partigiano che da prigioniero, sia da presidente della Camera che da Presidente della Repubblica, cercò di mantenere la propria identità senza mai cercare di annacquarla. Si è ricordato il suo passato come oppositore del regime fascista e la sua integerrima onestà da politico: diceva ciò che si sentiva, non ebbe mai dietro complesse organizzazioni di tipico stampo Prima Repubblica, cercava, come ha ricordato Artali, di coinvolgere i giovani a fare politica così che fossero orgogliosi di servire il paese. La concezione politica di Pertini era figlia del connubio tra  legalità e giustizia sociale, che devono essere complementari, formare un binomio inscindibile e reciprocamente implicanti; la politica era sintesi dei particolari e non somma degli interessi individuali. È stato ricordato come il suo settennato (’78-’85) non fu facile: si era usciti dagli anni di piombo, v’erano crisi economica, terrorismo, P2,  poco prima della sua elezione era appena avvenuta la morte di Moro e le dimissioni di Leone; nonostante ciò cercò di dare alla sua appartenenza politica un significato universale, essendo super partes e vicino alla gente, non accettando gli esorbitanti privilegi del gruppo dirigente.

A.M.

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