martedì 25 maggio 2010

Cesano - Se tutte le donne votassero le donne

“Se più della metà di chi vota è donna, ma più dell'80% di chi governa è uomo, devono esserci più ragioni.” Di questo si è parlato venerdì 21 maggio, al Circolo Donne Sibilla Aleramo, presso il centro civico Tessera di Cesano Boscone. L’incontro, coordinato dalla consigliera provinciale Bruna Brembilla, è stata una piacevole chiacchierata tra donne (e alcuni uomini illuminati!!), una riflessione, alla ricerca di possibili percorsi di cambiamento. Sono intervenute Arianna Censi, esperta in Politiche di Genere e Rosella Blumetti, neo-assessora del Comune di Corsico...



Arianna Censi, ex sindaco di Locate Triulzi per due mandati, nel precedente consiglio provinciale ha avuto la delega alle Politiche di Genere, con l’obiettivo di valorizzare i talenti femminili, promuovere una cultura di genere e avviare politiche traversali per rendere egualitaria la presenza delle donne nella società, garantendo alle cittadine pari opportunità e rafforzando la presenza delle donne all’interno degli organi decisionali.
Grazie a lei è nato l’Osservatorio Nazionale delle Politiche di Genere, organismo che ha la funzione di costruire una grande rete capace di valorizzare tutte le esperienze positive e le migliori pratiche realizzate a favore delle donne sul territorio italiano e dare valore alla presenza delle elette all’interno delle istituzioni per creare le basi per un percorso nazionale all’interno delle pari opportunità non disperdendo i risultati raggiunti.
Arianna ci espone il risultato di anni di ricerche e riflessioni:
“Se partiamo dal presupposto che l’intelligenza, la creatività, il problem solving siano stati equamente distribuiti all’origine dei tempi non dovrebbero essere ricoperti dalle donne almeno la metà degli incarichi professionali?”

In Italia le percentuali di donne nella politica sono disarmanti: 15% negli organi nazionali dei partiti, 11,5% le deputate, 8,1% le senatrici, ancora 11,5% le italiane nel Parlamento Europeo, 10,8% nelle giunte e nei consigli regionali, con ben otto di queste senza neanche una donna. Anche nei sindacati e nelle associazioni di categoria, che pur dovrebbero dimostrare maggiore attenzione, abbiamo cifre assolutamente ridicole. Nel sistema bancario le donne con una qualifica di quadro sono solo il 21,7% e un mero 4,1% le dirigenti. Per non parlare degli organismi direttivi accademici e universitari in cui le donne sono praticamente assenti. La situazione migliora un po' nelle aziende ma anche lì, cambia considerevolmente da azienda ad azienda.
Ma perché tutto questo? C'è qualcosa che non torna. In Italia le elettrici sono più  degli elettori e le liste elettorali contengono un numero non indifferente di donne, anche se non posizionate in cima alla lista. Se le donne votassero solo donne, le percentuali sarebbero ben differenti. Lo scarso numero di donne nei posti di potere non può certo imputarsi a minori capacità  e determinazione da parte delle donne nei confronti degli uomini. Un fattore importante è  la famiglia, che pesa in Italia ancora prevalentemente sulle donne.
Uno studio del Laboratorio Armonia della SDA Bocconi ha mostrato quanto incide percentualmente la maternità sull’efficacia di un’azienda. Si è visto che, nonostante la donna dedichi alla maternità e alla cura di figli e anziani ben 2h e 47 minuti ogni giorno, questo incide meno dell’8 percento sulla loro produttività. 
La LUBIAM, azienda di abbigliamento maschile, dotata di una “imprenditorialità illuminata” ha saputo venire incontro alle esigenze dei propri dipendenti differenziando gli orari di lavoro in ben 45 differenti fasce d’orario permettendo alle donne di coniugare meglio famiglia e professione. Dipendenti contenti e soddisfatti hanno una produttività maggiore e una tendenza ad ammalarsi inferiore. 

Prende poi la parola Rosella, laureata in scienze politiche, ricercatrice di mercato da oltre 10 anni in multinazionali leader di settore, mamma di due bambini e corsichese dal 1998 diventa sempre più attiva sul territorio. Nel 2006 prende parte al Comitato Cittadino di Corsico Ferrovia Milano Mortara e ne diventa portavoce imparando che la partecipazione cittadina è un valore, oltre che un diritto. E un dovere morale. Fino a diventare qualche mese fa con le ultime elezioni assessora alle Politiche ambientali ed energetiche, Tutela animali, Verde pubblico, Mobilità e Trasporti.
“Vivo quotidianamente la difficoltà di conciliare tempi e ruoli in una società frenetica che obbliga la donna ad esser multitasking attendendo invano adeguate politiche sociali di sostegno alla famiglia”afferma.
“Il mondo ha bisogno delle donne, lo vediamo tutti i giorni. Ha bisogno della loro forza, del loro lavoro, dell’esserci sempre, della capacità di sopportare stringere i denti e andare avanti. Ma anche della loro sensibilità, intelligenza, accoglienza, senso del giusto e del necessario, della capacità di amare ed abbracciare la vita. Solo una adeguata presenza di donne in politica potrà provocare quel reale rinnovamento di cui la società necessita immediatamente.”

Silvia Schembari

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