sabato 22 maggio 2010

Grande Città - Il mare grande dei bambini bielorussi

Il mese di vacanza nel nostro territorio è quasi finito, tra una settimana a quest’ora saranno in volo per la Bielorussia. I piccoli ospiti delle famiglie di Cesano e Buccinasco torneranno a casa dai propri genitori o in istituto dove, ad attenderli, ci saranno altri che prima di loro sono stati in Italia, chi nella Grande Città, chi altrove. O chi conosce la nostra realtà solo attraverso i racconti di chi sta per tornare e per il materiale – vestiti soprattutto – che arrivano con i pacchi che famiglie e associazione inviano ogni anno.

Anche per quest’anno gli eventi sono stati numerosi, dai pomeriggi ai centri anziani al pranzo agli orti, dai giochi in oratorio all’esperienza della scuola. Fino alla gita al mare: quattro giorni ad Andora. Di seguito pubblichiamo il racconto di quei giorni firmato da Cristina Pasin, componente del Comitato Pro Bambini Bielorussi e che in passato ha ospitato Anna...  


"Sono tornata dalla vacanza di quattro giorni coi "nostri" bambini bielorussi. È difficile descrivere le mie emozioni. Sto già vivendo nella nostalgia. Nostalgia di risvegli assonnati di bimbo, di richieste continue, "Cristina, oggi mare?", di speranze di bel tempo per poter fare il bagno, di sguardi che ti cercano con un sorriso, dello stupore di chi per la prima volta vede il mare davvero, lo guarda e ti dice "è grande!"
Nostalgia di chi fa a gara tutto il giorno per tenerti per mano, per avere ancora un bacio, una carezza, un po' di attenzione, di chi attende la tua buona notte, a tutti, uno ad uno, di chi non è mai stanco di stare con te ancora e ancora.
È difficile lasciarli andare, vederli ripartire, vorresti tenerli tutti con te. Eppure sono solo una piccola parte di infanzia "bisognosa", mancante di affetto e famiglia, ma "fortunata" per la presenza di cibo e di  una direttrice che fa bene il suo lavoro.
Ogni anno mi dico che il mondo è uguale a prima, il nostro gesto, la nostra accoglienza non cambia il mondo. Eppure...
Essere amati e amare non è uguale a niente. Lo sa bene chi ama ma ha perso tutto, vale sempre la pena. Dice il mio libro di latino che la parola DESIDERIO ha un'origine affascinante: è composto dal prefisso separativo SE e dalla stessa radice di "stella", SIDUS. Il significato è quindi di nostalgia derivante dall'essere privati della visione delle stelle e del cielo. Soltanto come conseguenza, e non sempre, la nostalgia si traduce in desiderio di riavere ciò che si aveva e non si ha più. Allora la mia nostalgia è buona! Non è puro sentimentalismo, è qualcosa di più. E' desiderio ancora di amare, speranza che questa nostalgia abiti il cuore dei nostri piccoli, che il desiderio dell'amore li tenga lontani dalle strade che purtroppo molti percorrono nel loro paese, desiderio che il mondo almeno per loro cambi. Questi bambini danno a noi molto più di quanto ricevano, ma speriamo sempre che anche per loro, almeno un poco, ne sia valsa la pena".

1 commento:

  1. Condivido appieno tutte le tue affermazioni e non penso assolutamente si tratti di sentimentalismi. Bisogna andare avanti così, non perdere mai di vista l'obiettivo e cercare di diffondere sempre più questa marea d'amore.Forse non potremo cambiare tutto il mondo ma pur piccola che sia, cambiare anche una sola infinitesima parte di esso da un senso a questa vita...
    buona giornata

    sebastiano

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