sabato 1 maggio 2010

Primo maggio - una festa non più per tutti (o quasi)

Di seguito un estratto del rapporto istat sull'occupazione pubblicato ieri, 30 aprile 2010:


L’occupazione maschile a marzo 2010 è pari a 13 milioni 608 mila, più bassa dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente (-14 mila unità) e dell’1,5 per cento (-205 mila unità) rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente. L’occupazione femminile è pari a 9 milioni 145 mila unità, in calo dello 0,4 per cento (-34 mila unità) rispetto a febbraio e dell’1,7 per cento (-163 mila unità) rispetto a marzo 2009. Il tasso di occupazione maschile risulta pari al 67,6 per cento, invariato nell’ultimo mese e in calo di 1,2 punti percentuali negli ultimi dodici mesi. Il tasso di occupazione femminile a marzo è pari a 45,8 per cento, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a feb-braio e di un punto percentuale rispetto a marzo 2009.
La disoccupazione maschile raggiunge, a marzo, un livello pari a 1 milione 150 mila unità, in aumento dello 0,9 per cento (+10 mila unità) rispetto al me-se precedente e del 10,6 per cento (+111 mila unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il numero di donne disoccupate è pari a 1 milione 44 mila unità, con un aumento del 4,8 per cento rispetto febbraio (+48 mila unità) e del 13,6 per cento rispetto a marzo 2009 (+125 mila unità). Il tasso di disoc-cupazione maschile è uguale al 7,8 per cento, in crescita sia rispetto febbraio (+0,1 punti percentuali) sia rispetto a marzo 2009 (+0,8 punti percentuali). Il tasso di disoccupazione femminile è pari al 10,2 per cento, in aumento sia ri-spetto febbraio (+0,5 punti percentuali) sia rispetto al mese di marzo 2009 (+1,3 punti percentuali).

Gli uomini inattivi sono pari, a marzo, a 5 milioni 228 mila unità (-0,1 per cento, pari a -7 mila unità rispetto al mese precedente), in aumento su base annua del 2,5 per cento (+130 mila unità). Le donne inattive sono 9 milioni 679 mila, con una riduzione congiunturale dello 0,2 per cento (-17 mila unità) ma un aumento dell’1,1 per cento (+109 mila unità) su base annua.

Fonte: istat.it


Non sono un giornalista, non sono un economista e non voglio "sparare" giudizi infondati. I numeri però parlano da soli: oggi non è più, purtroppo, una festa per/di tutti...

Buon Primo Maggio (per chi può festeggiare)!




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