martedì 1 giugno 2010

Rozzano - Connett: “Inceneritore e oltre, non abbiamo un altro pianeta a disposizione”

connett 03 Pirotecnica lezione-show in Cascina grande per Paul Connett, professore emerito di chimica ambientale presso la St. Lawrence University di Canton, New York, invitato dall’Osservatorio permanente ambiente e dal coordinamento No inceneritori per parlare mercoledì 26 maggio in Cascina grande di inceneritore nel Sud Milano e di molto altro ancora.
Perché Connett è  l’ideatore e l’entusiasta sostenitore di una nuova strategia per il problema dei rifiuti che è stata battezzata “Zero waste” (zero rifiuti) e che si pone come obiettivo nientemeno che il raggiungimento di un nuovo equilibrio globale nel quale nulla viene buttato ma tutto viene riciclato o riutilizzato, rendendo quindi del tutto superflui inceneritori e discariche... 


Arrivare quindi ad una raccolta differenziata pari al 100 per cento, ossia a produrre zero rifiuti. Utopia ambientalista visionaria?  L’istrionico professore, alla sua quarantasettesima visita nel Belpaese, del quale ha dichiarato di amare più di ogni altra cosa la creatività ed il vino rosso, ha illustrato diversi connett 01esempi di luoghi in cui il progetto “Zero waste” sta funzionando. Ed il più importante di tutti è sicuramente la città di San Francisco, che ha recentemente raggiunto il 75 per cento di raccolta differenziata e dove l’organizzazione del ciclo dei rifiuti è tale per cui a tutti, dai cittadini alle imprese, conviene differenziare e riciclare.
Connett ha elaborato un decalogo di buone azioni per perseguire questo obiettivo, ma ha chiarito che tutto dipende soprattutto da una triplice responsabilizzazione: della comunità, delle imprese e della leadership politica. “Viviamo su questo pianeta – ha argomentato - come se ne avessimo a disposizione un altro. Ma non è così. E se tutti consumassimo come gli Stati Uniti, già oggi avremmo bisogno di quattro pianeti. Se un prodotto non può essere riciclato, riutilizzato o compostato, bisognerebbe semplicemente proibirne la realizzazione”. Idee e stimoli suggestivi e di grande respiro, insomma, ma che probabilmente pochi spunti hanno potuto fornire agli amministratori locali presenti (tra gli altri in platea il sindaco di Opera Ettore Fusco e l’assessore rozzanese Ciro Piscelli) nella contingente battaglia per impedire l’arrivo dell’inceneritore nel Sud Milano. Contro l’impianto, alcune evidenze scientifiche sono state ad ogni modo ricordate dallo stesso Connett: “Il Nord Italia è già una delle aree più inquinate d’Europa, con i relativi problemi di salute che questo comporta. Ed ancora più grave è pensare ad un inceneritore in un’area agricola, quando è risaputo che bere un litro di latte di una mucca che ha respirato aria contenente la diossina emessa da un inceneritore equivale e respirare in prima persona per otto mesi quell’aria contaminata. Con pericoli maggiori per le donne incinte, perché le più alte percentuali di diossina si accumulano poi nel feto, generando disfunzioni. E poi ci ritroveremmo qui tra 25 anni con una montagna di ceneri, un sacco di soldi buttati e senza esserci avvicinati di un centimetro al risultato”.  Rendendo manifesta al termine della sua serata la sua grande sintonia con Beppe Grillo (“un Leonardo da Vinci dello humour”), Connett non ha lesinato attacchi alla classe politica: “Di diossina ce n’è già abbastanza nell’aria. Quello di cui avremmo invece bisogno sono politici meno pigri e più sensibili e onesti”.

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