mercoledì 23 giugno 2010

Corsico - Allarme conti: “La manovra ci strozza”

Meno 500.000 euro nel 2010. Meno 1.300.000 euro nel 2011. Meno 2.100.000 euro nel 2012. “Se le cose non cambiano, verrà messo a repentaglio lo stesso funzionamento dei servizi essenziali”: non usa mezzi termini l'assessore alle Finanze e al Bilancio del Comune di Corsico Gino Muzza. La recente manovra chiede ai Comuni italiani, che hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici per 2 miliardi e 500 milioni nel periodo 2004-2008, un ulteriore sacrificio di oltre 4 miliardi, pari al 9% della spesa totale, che “a causa della rigidità della parte corrente del bilancio – spiegano alla direzione scientifica Ifel-Anci – corrisponde a una riduzione del 30% della spesa per investimenti”...



“Stiamo già lavorando al nostro interno – dice la sindaca Maria Ferrucci – per valutare dove sarà possibile risparmiare, analizzando eventuali razionalizzazioni degli spazi oggi utilizzati dai nostri uffici e chiedendo ai dipendenti di condividere un percorso di revisione anche organizzativa di tutta la macchina comunale, al fine di valorizzare le risorse umane e garantire risposte efficaci a bisogni sociali che sono, purtroppo, in continuo aumento. Per fortuna il nostro Comune ha un bilancio sano, con un indebitamento pari all'1,32%, quindi ben al di sotto del 15% consentito. Però, se non ci saranno modifiche alla manovra, ridistribuendo i pesi dei sacrifici anche sugli apparati statali e non solo sulle autonomie locali – prosegue la sindaca – non so quali interventi saranno necessari se si vorrà rispettare il patto di stabilità interno”.  
 Proprio per rispettare il patto di stabilità, il Comune di Corsico dovrà tagliare 500.000 euro di risorse entro dicembre 2010.
 La Giunta al completo, nella riunione di ieri pomeriggio, ha deciso di accogliere l'appello lanciato da Anci e di aderire alla manifestazione di protesta organizzata oggi davanti a palazzo Madama.
 “Chiediamo – scrive Anci – il cambiamento dei contenuti di una manovra economica necessaria. Tutti ci sentiamo coinvolti per superare la grave situazione di crisi che si sta attraversando. Tuttavia questa manovra è insostenibile e iniqua perché scarica i tagli solo sugli enti locali e per di più senza alcuna distinzione tra Enti virtuosi o meno. In questo modo tutti ci troveremo nella situazione di dover eseguire tagli dolorosi a servizi essenziali, alle attività culturali, agli investimenti. Una manovra i cui effetti mettono in discussione le basi del federalismo, che sono autonomia finanziaria degli enti locali e responsabilità degli amministratori”.

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