"Chiedo al presidente del Consiglio dei ministri di inviare un commissario di governo in ogni Comune. Solo così, forse, riusciremo a far quadrare i conti”. Una provocazione, ma anche una preoccupazione quella espressa dal primo cittadino di Cesano Boscone. Vincenzo D'Avanzo, bilancio alla mano, snocciola i tagli previsti per i conti di Cesano: meno 150.000 euro nel 2010, meno 750.000 euro nel 2011 e meno 1.200.000 euro nel 2012, “quando – precisa D'Avanzo – verrà completato definitivamente il furto. E speriamo non ci siano nuove sorprese negative”.
Il sindaco di Cesano Boscone considera la manovra di una “cecità assoluta”. “Porterà – dice D'Avanzo - quasi certamente i Comuni, anche quelli più virtuosi, a sforare il patto di stabilità...
Oltre alle risorse – prosegue D'Avanzo – ci vengono anche tolti gli strumenti che ci permetterebbero di fronteggiare l'emergenza e rispondere in modo puntuale alla crescita costante dei bisogni in ambito sociale. Considerando che a ogni euro di mancato rispetto del patto corrisponderà un eguale importo in diminuzione nei trasferimenti”.
Una manovra senza equità istituzionale?
“Vengono chiesti sacrifici inaccettabili agli Enti locali e alle Regioni – prosegue il sindaco D'Avanzo – senza la minima attenzione agli apparati statali, dove sicuramente sarebbe più facile individuare sprechi. Basti pensare che la manovra correttiva prevede tagli dell'1,2% allo Stato, del 3,1% circa ai Comuni con una riduzione dei trasferimenti e di oltre il 13% alle Regioni, con un inevitabile effetto a cascata sulle Province e ancora sui Comuni. Eppure – precisa Vincenzo D'Avanzo – che già nel 2010 noi dobbiamo fronteggiare un taglio regionale di circa il 53% dei fondi destinati ai servizi territoriali alla persona. Non so come si può andare avanti così. È inammissibile che si scarichi ancora sulle autonomie il peso del risanamento, dopo quanto già fatto fino ad ora”.
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