martedì 1 giugno 2010

Cesano - Ma chi aiuta i genitori?

Come faccio a dire di no a mio figlio, quando tutti dicono di sì? A quanti anni bisogna iniziare a dare regole ai bambini? Quali punizioni sono ammesse? Devo essere amico di mio figlio? È possibile accettare un figlio senza accettarne il comportamento?
Come diventare “genitori efficaci”?
Tutti incolpano i genitori dei problemi dei giovani e di quelli che i giovani sembrano causare alla società: ma chi aiuta i genitori?

A partire da queste domande il Comune di Cesano Boscone ha avviato con l’associazione Amalo il progetto “Genitori efficaci”, nell’ambito del più ampio progetto “Tessere” del Piano di Zona.
Il primo incontro pubblico si è tenuto lo scorso maggio, il secondo – e sono caldamente invitati tutti i genitori interessati – si terrà il 17 giugno alle 21 nella Sala delle Carrozze di Villa Marazzi. Da lì comincerà il vero e proprio percorso per formare veri e propri gruppi di “auto mutuo aiuto”.
Per capire meglio di cosa si tratti abbiamo incontrato l’assessora alle Politiche sociali Lilia Di Giuseppe e la responsabile dei Servizi Sociali Raffaella Briguglio, entrambe entusiaste e convinte di intraprendere un percorso che possa andare incontro alla genitorialità... 



Tra i vari interventi proposti per il territorio, ogni Comune ha scelto quello più adeguato ai bisogni della propria cittadinanza: Cesano si è indirizzata verso le fragilità dei genitori per cercare di prevenire quei disagi conclamati sui quali solitamente può intervenire il Comune su segnalazioni dei tribunali. Con la guida dell’associazione Amalo associazione Auto Mutuo Aiuto Lombardia, appunto – l’obiettivo è quello di formare vari gruppi di genitori (ma ci sono anche le nonne) di bambini e ragazzi di età differenti che abbiano uno spazio per raccontare, senza sentirsi giudicati e siano aiutati nella comunicazione da un facilitatore (solitamente uno psicoterapeuta). Un gruppo di pari, alla pari.
“Abbiamo organizzato vari incontri per costituire gruppi di facilitatori che potessero intercettare i genitori”, ci ha spiegato la dottoressa Briguglio, “tra le insegnanti, i volontari dei centri di ascolto nelle parrocchie, le educatrici dei nidi e di Oltre il Nido, le assistenti sociali e in un secondo momento abbiamo pensato di riunire la cittadinanza”.
Il “mutuo aiuto”, quindi, non riguarda solo i genitori ma anche i soggetti – dalla scuola ai servizi sociali – che con le fragilità di bambini e famiglie fanno i conti tutti i giorni. E dunque perché non mettere in rete le varie competenze e lavorare insieme? Sembra banale ma fino ad oggi non è stato fatto, gli uffici restavano separati così come le istituzioni. Ora a Cesano è iniziato un nuovo corso, come ci spiega l’assessora Di Giuseppe: “Col mio portato da insegnante mi è parso naturale e quindi abbiamo deciso di amalgamare servizi sociali, scuole e istruzioni, perché le fragilità sono aumentare esponenzialmente”. E i genitori dovrebbe recuperare la valorialità della scuola, che può così essere loro alleato. C’è bisogno di unire le forze insomma. Per questo la vicesindaco ha già avviato o ha in mente vari progetti. Oltre a questo, la Banca del tempo, la collaborazione con le cooperativa sociali per favorire il lavoro, nuove politiche per gli affitti e non ultima l’apertura di un centro contro la violenza sulle donne.
“Qui ai servizi sociali ho trovato una grande voglia di progettare per andare oltre l’emergenza e prevenirla”, conclude Di Giuseppe, “ed è importante rafforzare il presidio politico”.

TeSSEreRe – Territori, Scuole, Servizi in Rete
Il progetto è legato al Piano di Zona che vede coinvolti sei Comuni (Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago, Trezzano sul Naviglio) ed è il frutto di un lavoro di condivisione tra ben undici differenti realtà del privato sociale che da anni lavorano e collaborano sul territorio nella gestione di progetti e servizi rivolti a minori e famiglie. Tre le linee guida: trasversalità (nelle tematiche e nell’attenzione al distretto sia nel suo complesso che nella valorizzazione delle specificità dei singoli comuni), accompagnamento (supporto e attenzione ai minori e alle famiglie nelle diverse fasi del ciclo di vita), partecipazione (attivazione dei soggetti coinvolti, considerati non recettori passivi ma resi protagonisti). 
Tra le numerose proposte Cesano Boscone ha scelto il progetto dell’associazione Amalo in aiuto alla genitorialità attraverso la creazione di gruppi di auto mutuo aiuto.

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