“La luce del sole è il migliore dei disinfettanti”: con queste parole Giovanni Fassone si è accomiatato lunedì 7 giugno in Consiglio comunale, probabilmente in modo definitivo: tra le conseguenze della severa manovra finanziaria elaborata da Giulio Tremonti per affrontare la crisi è previsto infatti anche il taglio delle figure dei difensori civici comunali, a favore di un unico punto di riferimento a livello provinciale per le controversie con le pubbliche amministrazioni.
E quindi l’annuale relazione del difensore civico rozzanese (relazione che l’anno scorso non aveva avuto luogo) è stata simile ad un addio per Fassone, che ricopriva l’incarico dal 2006, dopo essere stato comandante dei vigili urbani...
Compito principale del difensore civico è garantire ai cittadini un consulto gratuito nell’affrontare al meglio le varie controversie o difficoltà che possono nascere nei confronti delle Amministrazioni pubbliche nei diversi ambiti di loro competenza ma spesso i contatti e le richieste di un parere hanno riguardato questioni private, liti condominiali su tutte. Centosessantaquattro i casi passati sulla scrivania del difensore civico nel corso del 2009, solo dodici dei quali tuttavia hanno necessitato l’istruzione di una pratica apposita per seguirne gli sviluppi. La presenza di questa figura, che incideva sulle casse comunali per circa 18mila euro annui, era garanzia per i cittadini di avere uno strumento a disposizione per relazionarsi con gli enti pubblici: “Il cittadino – ha infatti commentato congedandosi Fassone – si attende da un’Amministrazione qualità del servizio, legalità, efficienza e trasparenza”.
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