Tra i “temi caldi” che riguardano il piccolo comune di Cusago, oltre al Castello, la superstrada e il problema dei nomadi, da settimane si è aggiunto anche l’oratorio San Carlo venduto dalla Curia alla società Edillombarda spa, che si sta anche occupando della realizzazione del nuovo oratorio accanto alla chiesa.
Ora ci sono importanti novità: le ha comunicate il sindaco Daniela Pallazzoli in occasione del Consiglio comunale di ieri sera dopo un incontro con il parroco...
“Don Carlo Mapelli si è detto disponibile a rivedere il progetto del nuovo oratorio”, ha spiegato il sindaco. Ci sarà quindi un campo da calcio e altro spazio all’aperto e non si rinuncerà alla sala polivalente (da usare anche come cinema) con circa 150 posti (attualmente però sono 200). La gestione dell’oratorio avverrà con l’aiuto dell’Amministrazione che destinerà una parte del bilancio per consentirne un’apertura più ampia, “sette giorni su sette e anche la sera, pensando soprattutto agli adolescenti”.
“Sono sicura che da questo mal di pancia uscirà una nuova opportunità per un oratorio sempre aperto e che quindi possa essere un vero punto di riferimento per le famiglie”.
Per ora il mal di pancia, però, rimane. Almeno a giudicare dai mormorii della sala consiliare e dalle reazioni di alcuni cittadini cusaghesi alle parole del sindaco. A cui tuttavia va riconosciuto il merito di aver tentato – ed esservi riuscita – di mediare tra le parti, ottenendo non solo il mantenimento di una sala cinematografica pur ridotta ma anche benefici per le famiglie e i fedeli (anche se un Comune non ha l’obbligo di intervenire sulle parrocchie).
Il compromesso di vendita dell’oratorio risale al 10 febbraio di quest’anno e ha colto di sorpresa fedeli, volontari del cinema e gli stessi componenti del Consiglio pastorale che non erano stati informati dal parroco don Carlo Mapelli. E la stessa Amministrazione aveva saputo della vendita solo a cose fatte.
Eppure la storia comincia nel lontano 2002. È stato lo stesso sindaco Daniela Pallazzoli a ricostruirne i capitoli rispondendo a due interpellanze dell’opposizione (Partito democratico e Lista civica per Cusago). Allora non si parlava di alienare il vecchio, ma fu presentata in Comune una proposta di piano di recupero, adottato nel 2005 e successivamente, dopo i pareri di Arpa e Asl, nel 2007. “Dopo il deposito del piano”, ha sottolineato il sindaco, “nessuno ha presentato osservazioni e il piano fu poi approvato con delibera di giunta”.
Nessuno quindi negli anni scorsi ha sollevato problemi o si è opposto al progetto, né si è domandato che fine avrebbe fatto il vecchio oratorio: “Ma noi non sapevamo proprio niente”, ci dicono fuori dall’aula alcuni cittadini amareggiati: “Dov’era l’opposizione?”.
Ora dubbi, perplessità e timori di una possibile speculazione edilizia, invece, emergono con forza: ci si chiede in particolare cosa ne sarà di quell’asilo così caro ai cusaghesi e di quel teatro che gli stessi cittadini, con le proprie offerte, hanno contribuito a costruire e restaurare. Anche in questo caso la risposta del sindaco è stata chiara: “Si tratta di un’area CR, con indice di edificabilità 2”. Che significa ampia possibilità di aumentare le cubature per realizzare un edificio ad uso civile, sociale o religioso. E fino ad oggi al Comune non sono arrivate richieste di cambio di destinazione d’uso, né da parte dell’acquirente, né da chi ha presentato osservazioni al documento di piano in vista del nuovo Piano di governo del territorio.
Resta il problema del cinema San Carlo: “Questo paese non ha una struttura così capiente, il cinema era l’unico spazio, questo è un problema pubblico”, ha insistito la consigliera Maria Giovanna Invernizzi (era lei il sindaco nel 2002) che ha invitato l’Amministrazione a tentare di salvare (acquisire) il cinema (il rogito ancora non è stato firmato).
Questo probabilmente non avverrà, ma il Comune – così ha spiegato Daniela Pallazzoli – sta pensando di realizzare una sua struttura: “Stiamo lavorando ad un progetto per un palazzetto dello sport moderno, che potrebbe diventare uno spazio polifunzionale anche per ospitare eventi all’aperto”. Intanto del destino del vecchio cinema ancora non si sa nulla, Edillombarda ancora non sa cosa realizzare. O almeno così per ora avrebbe comunicato all’Amministrazione, ma in pochi – almeno tra il pubblico del Consiglio – ci credono.
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