mercoledì 23 maggio 2012

CESANO - Nidi: nuova organizzazione e tariffe più basse

I cambiamenti erano già stati annunciati al comitato genitori che in più occasioni aveva chiesto un incontro pubblico con le famiglie. Completate le iscrizioni per il prossimo anno educativo e pubblicate le graduatorie, l’Amministrazione cesanese lo scorso 16 maggio ha convocato i genitori dei bambini che frequentano (e frequenteranno) i due nidi comunali perché per settembre è prevista una nuova riorganizzazione delle strutture e sono state riviste le tariffe...

Nel corso degli anni sono aumentate le richieste per la frequentazione part time dei nidi, con i piccoli a tempo parziale che hanno raggiunto il 40% degli iscritti. Un numero significativo che ha spinto il Comune ad un ripensamento organizzativo: tutti i part time l’anno prossimo andranno all’asilo Coccinella (via Garibaldi), i tempi pieni e prolungati frequenteranno il nido Montessori (via Gramsci). Per abituare i piccoli al cambiamento è stata assicurata la presenza di almeno due educatrici dell’anno precedente ed è previsto un breve inserimento (qualche giorno) anche per chi già frequenta il nido. 

Purtroppo questa scelta non ha accontentato tutti: “L’anno scorso si discuteva della possibile chiusura di un nido”, ha ricordato una mamma ricordando la polemica sulla vendita della struttura di via Garibaldi (il nuovo Pgt però prevede lo spostamento del nido in una zona più idonea e una struttura nuova), “e ci avete assicurato che così non sarebbe stato: per me che sono pendolare e lavoro in fabbrica spostare il bambino in un altro nido equivale alla chiusura”.

Durante l’incontro però si è discusso soprattutto delle tariffe, ripensate secondo ulteriori criteri di equità, come ha più volte insistito la vice sindaco Lilia Di Giuseppe, che ha difeso le scelte dell’Amministrazione che già l’anno scorso aveva aumentato le fasce Isee con tariffe proporzionali al reddito. Il sistema quest’anno è stato perfezionato, il costo mensile sarà fisso con un risparmio per quasi tutti, in particolare le fasce più basse e le medie. 

La qualità del servizio, riconosciuta da tutti i genitori presenti, viene mantenuta, nonostante i tagli ai servizi sociali subiti dal Comune. In più l’Amministrazione cesanese ha il merito di aver creato un sistema di tariffazione molto più equo rispetto al passato e rispetto a quanto ancora fanno altri Comuni in cui al di sopra di una soglia (piuttosto bassa) tutti pagano in modo uguale. A Cesano non è così e l’anno prossimo per ogni fascia la tariffa risulta un po’ più bassa rispetto allo scorso anno. 

Maria Ficara

7 commenti:

  1. Sono delusa dal mancato senso di obiettività di questo articolo, infatti una tariffazione a base fissa, apparentemente può sembrare venire incontro alle esigenze dell'utente, ma in realtà, considerata l'alta frequenza con cui i bambini si ammalano, non scalare neanche un euro per il mancato utilizzo del servizio è decisamente oneroso per la famiglia. Quindi questa iniziativa del comune è solo una trovata per veicolare una comunicazione scorretta!
    Inoltre i questo articolo non si citano le difficoltà della differenziazione delle due strutture, difficoltà legate: alla logistica per andare a portare e prendere, difficoltà di inserimento dei bambini dovute alle integrazioni delle classi/età ... insomma o la giornalista non ha raccolto tutte le informazioni ho ne ha solo voluto mettere in luce una minima a faziosa parte

    RispondiElimina
  2. Il precedente commento è di tiziana fulgenzi, genitore referente del comitato

    RispondiElimina
  3. Gentile Tiziana Fulgenzi,
    seguo la questione dei nidi cesanesi da mesi e già ad aprile ho scritto un articolo (pubblicato sia sul blog che sul settimanale cartaceo) che riguardava la nuova organizzazione prevista per il prossimo anno educativo, contestando all’Amministrazione il ritardo con cui ha deciso cambiamenti così importanti per le famiglie. Una preoccupazione che lo stesso comitato genitori di cui fa parte ha espresso nell’incontro del 27 marzo e in una lettera successiva inviata all’Amministrazione.
    In quell’articolo parlavo sia della questione delle tariffe (allora l’assessora vi aveva prospettato due diverse modalità) sia dei cambiamenti logistici (dalle sedi alle classi accorpate).
    Ho partecipato all’incontro pubblico del 16 maggio e parlato con varie mamme. Sono perfettamente d’accordo con lei quando sostiene che il sistema di tariffazione fissa comporta un onere per la famiglia quando il bambino si assenta. È anche vero che il sistema creato a Cesano è molto più equo di quello che adottano altrove, dove le fasce sono molte meno rispetto a quelle del suo comune e tutti coloro che hanno un Isee superiore ai 13 mila euro pagano la tariffa massima (quindi sia chi ha un Isee di 14 mila, sia chi ne ha uno di 35 mila). A Cesano il sistema è differente e questo ha comportato un risparmio per le famiglie che si trovano nelle fasce medie e basse, molto meno per chi ha redditi superiori (ma mi pare di ricordare che solo un caso, ossia chi ha il bambino a tempo prolungato e rientra nella fascia massima non usufruirà di una riduzione).
    Le valutazioni possono essere differenti, e non mi permetto di contestare la sua, ma certamente il mio pezzo non aveva lo scopo di essere fazioso o prendere le parti dell’Amministrazione. Resta il fatto, reale, che le tariffe sono alte (proprio oggi sono stati diffusi i dati di una rilevazione della Cisl secondo cui in Lombardia le lavoratrici che lasciano il lavoro nel primo anno di vita dei figli sono quasi 4500 e molte proprio per la carenza dei servizi). Ma è stato spiegato che il servizio all’ente costa molto di più (e d’altra parte forse alle famiglie costerebbe ancora di più assumere una baby sitter a tempo pieno e con una minore garanzia della qualità del servizio).
    Faccio la cronista e ho cercato di sintetizzare quanto emerso quella sera: per esempio, ho evidenziato il caso di una mamma che ha evidenziato l’enorme difficoltà che per lei rappresenta il cambio di sede (lo ha paragonato alla chiusura di un nido). Ho scelto di raccontare un caso particolare per esemplificare la difficoltà che molte famiglie incontreranno nel dover spostare i propri figli da una sede all’altra. Sull’accorpamento delle classi (con i lattanti che andranno insieme a bimbi un po’ più grandi) i genitori non hanno evidenziato criticità particolari (e la psicopedagogista ha spiegato che saranno comunque divisi per gruppi di età e apprendimento). È stato anche spiegato che per chi cambierà sede ci sarà un breve periodo di nuovo inserimento (e i nuovi arrivi nelle classi già formate arrivano comunque tutti gli anni).

    RispondiElimina
  4. Gentilissima sig.ra Ficara, sono anche io una mamma coinvolta in questo discorso sul nido e sulle tariffe.

    Innanzitutto le segnalo che Cesano Boscone avrà anche un sistema equo, ma è uno dei nidi comunali più cari del territorio. Poi, ci tengo a sottolineare una cosa. In un tempo di crisi come questo le persone normali che hanno un lavoro fisso vengono considerate – come ho sentito dire - 'privilegiate', quindi è giusto che paghino il massimo, con un aggravio - mi creda - notevole sul bilancio famigliare.

    Un bilancio, questo, che non è da ricchi ma da chi cerca di arrabattarsi per arrivare con dignità a fine mese. Infine, condivido con lei due pensieri. Il primo è che durante l'anno sono emerse, da parte dell'amministrazione comunale, considerazioni su come il nido sia un servizio per privilegiati e su che abbia un costo significativo per il comune e quindi potrebbe un domani essere eliminato.

    E queste considerazioni mi hanno davvero fatto specie, considerando he vengono da donne, di sinistra e per di più in un momento in cui si parla tanto del supporto che lo Stato dovrebbe dare alle donne che lavorano.

    La seconda considerazione si riferisce al progetto educativo per l'anno prossimo. In realtà durante la riunione del 16 ben poco si è evinto relativamente a quale davvero sarà il progetto educativo e il relativo impatto sui bimbi. Ma posso dire che siamo in attesa: con questi cambiamenti sui due nidi dovrebbe essere assicurata un’equa divisione del numero delle educatrici per nido. E questo garantirebbe la cosa più importante per noi genitori: cioè un servizio che rispetti la differenza di età e necessità che ogni piccino avrà.

    Ma questo progetto (e quindi la garanzia del rispetto di questo numero) ancora non è stato approvato dall'amministrazione. Io attendo fiduciosa, anche se di fiducia ultimamente me ne è rimasta proprio poca!

    Molte grazie.

    Federica Condé.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentilissime,

      per aiutarvi a leggere questo articolo mi permetto di indicarvi i tanti articoli precedenti a questo che hanno affrontato la questione "nidi" a Cesano

      potete trovarli a questo link
      http://www.sionomagazine.com/search?q=nido+cesano

      Saluti

      A.D.

      Elimina
  5. Gentile signor De Marchi, conosco i precedenti articoli e le precedenti questioni che il giornale ha pubblicato ed affrontato, ma sinceramente non capisco il nesso con l'articolo attuale se non che parlano del Servizio Nidi a Cesano (solo il penultimo articolo della signora Ficara era centrato sul medesimo tema, come lei stessa ci ricorda). Mi aiuti a capire. grazie
    tiziana fulgenzi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Voleva essere un semplice supporto per ritrovare "dove/come/quando" si era parlato di nido/i a cesano. nessun altro nesso.
      Lei ha avuto modo di leggerli tutti, magari qualcun altro se li era persi.
      Nient'altro
      Saluti

      Elimina