Cittadini e fedeli amareggiati, i vecchi del paese ancora increduli. L’oratorio di Cusago venduto ad una società immobiliare: un pezzo di storia che se ne va. Ma non solo. Una comunità che si è sentita esclusa, che avrebbe voluto sapere, partecipare, dissentire, suggerire. E invece niente, tutto si è saputo solo dopo la vendita, decisa dalla Curia milanese, secondo quanto ci ha detto don Carlo Mapelli, parroco del paese...
“Ma l’abbiamo venduto per costruirne uno nuovo”, ci tiene a sottolineare don Carlo, “il vecchio, l’ex asilo, non è mai stato funzionale per essere utilizzato come oratorio”, ci spiega. E i lavori per il nuovo in effetti sono già in corso, in uno spazio attiguo alla chiesa di S. Fermo e Rustico.
Il “vecchio” oratorio San Carlo invece si trova un poco più distante (neanche cinque minuti a piedi) in via Cisliano e costituisce uno dei luoghi simbolo per i cusaghesi doc.
L’edificio che lo ospita è un ex asilo, un tempo abitazione del dottor Siro Ragni: la donò alle suore perché lì si occupassero dell’infanzia. Ancora nel 1958, poco prima di morire, scriveva ad una amica in paese chiedendole di riportarlo a Cusago, dove gli piaceva tornare periodicamente.
E poco dopo la guerra, negli anni Cinquanta, accanto a quell’edificio, fu costruito il Cinema San Carlo, con il contributo di tutti i cusaghesi in quel clima tipico di euforia della ricostruzione. Qualcuno ricorda ancora con commozione la gioia del primo film, “Torna a casa Lassie”, e ancora il nuovo contributo dei cusaghesi per la ristrutturazione della sala nel 1987 con il vecchio parroco don Luigi.
Fin qui la storia, i ricordi nostalgici. Ma la protesta dei cittadini non nasce da questo, o almeno non solo. Perché l’oratorio costituisce un presente importante per i giovani di oggi.
E il cinema è l’unica attrazione per i più piccoli ed ora rischia di chiudere e non riaprire, anche se don Carlo ancora non è sicuro di quel che se ne farà: “Sul cinema stiamo ancora valutando”, ci ha spiegato specificando però che altrove “le sale degli oratori stanno chiudendo”, perché rendono poco.
Ma è proprio il rischio della chiusura del cinema a preoccupare cittadini e fedeli, un cinema “che abbiamo costruito noi”, ci dicono sconsolati. E pare che nel nuovo oratorio di posto per il cinema non ce ne sia. Il nuovo progetto, infatti, prevede, ci raccontano i cittadini, la realizzazione di alcune aule e una sala più grande da 99 posti (mentre il cinema attuale ne contiene 200: “In alcune occasioni abbiamo dovuto mandar via gente perché già pieno”, ci raccontano). Non è nemmeno previsto un campo da calcio (che nel nuovo oratorio c’è).
“Il parroco non ha coinvolto i fedeli”, ci racconta una volontaria del cinema, “il compromesso di vendita è stato firmato a febbraio e ancora ad aprile non ne aveva parlato nemmeno con il Consiglio pastorale. Volontari e fedeli insomma si sono sentiti esclusi da una decisione importante che riguarda il futuro dei propri figli: “Non è vero che il cinema non rende, rende a noi genitori che ci sentiamo sicuri a mandare qui i nostri bambini e se davvero non è agibile o non lo sono più le sale dell’oratorio perché non ci ha chiesto aiuto? O almeno perché non ci ha chiesto suggerimenti per la realizzazione del nuovo?”.
Già due anni fa, ci racconta, il parroco aveva l’intenzione di chiudere la sala cinematografica per la mancanza di volontari “È stata sufficiente la lettera di una mamma”, ci racconta la volontaria, “per trovare 35 coppie che volessero prestare servizio e per loro è stato un modo per stare insieme e conoscersi”. Insomma le forze non mancano ma secondo cittadini e fedeli don Carlo non sembra tenerne conto, tanto che negli anni molte persone che avrebbero voluto collaborare e organizzare feste, corsi e manifestazioni si sono allontanate. E l’oratorio spesso è chiuso.
Restava il cinema ed ora si rischia di perdere anche questo.
E qualcuno si chiede anche cosa verrà realizzato al posto del vecchio asilo? Altre case? L’uso dell’area è “sociale-religioso” e per ora il Comune non ha ricevuto richieste di cambio di destinazione. Domani chissà. E da parte sua anche l’Amministrazione è venuta a conoscenza della vendita soltanto a cose fatte: “Auspichiamo che nella nuova collocazione trovi posto anche una sala per proiezioni, una delle possibili soluzioni è infatti aumentare la capienza della sala polifunzionale già prevista nel nuovo oratorio dove sarebbe possibile avere a disposizione uno spazio da destinare alle proiezioni con circa 150 posti. Il sindaco e la giunta si dicono certi che questa situazione oggi incerta si tramuterà in una opportunità per la collettività”.
paese verso i 5000 abitanti oratorio che si rimpicciolisce invece di ristrutturare l'esistente??? strano direi......x quale scopo o interesse??
RispondiEliminasono una bambina e sono la più incavola del paese!
RispondiEliminaassicuro a tutti che don carlo non è mai stato un buon parroco, un buon pastore!
DOBBIAMO VINCERE QUESTA GUERRA!!!!!!!!!!!!!!!
come citadino cusagnhese rimango basito..che il paarocco nn faccia nulla per i giovani io propporei di far ritornare il gran donluigi e di mandare questa storia a striscia la notizia e ora di finirla sto paese di berlusconiani e mafiosisolo loro campano
RispondiEliminaMa questo non è un parrocco ma uno che agisce solo per il vile dio denaro e questo non è più Cusago grazie a persone come lui e alla nostra prima cittadina che dovrebbe vergognarsi per ciò che ha fatto fin ora per il bene comune compreso togliere le giostre per la festa ( quest'anno è stata una vera schifezza )del paese.Sono proprio una bella coppia lei e il parrocco sopratutto quest'ultimo che spera forse di attirare più fedeli in chiesa costruendo un oratorio adiacente alla chiesa ma che se ne vada quanto prima lui e la sua compare.
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