martedì 3 maggio 2011

GRANDE CITTA’ - Le Case dell’acqua sono a rischio chiusura

Le Case dell’acqua realizzate da TASM si sono rivelate un grande successo, aiutano la gente a risparmiare, evitano i danni ambientali  che derivano dal consumo e dalla dispersione delle bottiglie. Quindi vanno chiuse. Questo il pericolo cui vanno incontro grazie all’applicazione di una norma, voluta da Ferruccio Fazio ministro della Salute (e degli interessi delle case produttrici di acque minerali), che le equipara ad “attività di somministrazione di bevande non alcoliche”, cioè come i bar, i ristoranti o i chioschetti privati”. Un provvedimento che di fatto favorisce il consumo a pagamento, danneggia le tasche dei cittadini e si disinteressa dei vantaggi ambientali che le “case” procuravano... 


Realizzate sul nostro territorio nei comuni di Assago, Calvignasco, Bubbiano, Lacchiarella, Locate Triulzi, Rozzano, Mediglia, San Donato Milanese, Pieve Emanuele, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Trezzano sul Naviglio, Vizzolo Predabissi, Zibido San Giacomo, le “Case dell’acqua” hanno erogato una media giornaliera di oltre 40mila litri. Circa 50mila persone le utilizzano per riempire le proprie bottiglie di acqua naturale, gassata e gassata refrigerata. Viene così evitata la produzione e lo smaltimento di 9.637.465 bottiglie di plastica all'anno. 

Una situazione probabilmente giudicata inaccettabile dalle competenti autorità di governo che vogliono dimostrare con chiarezza a tutti (senza bisogno di approfondite letture marxiste, senza la necessità di essere “comunisti”) di quali interessi siano portatori e protettori.

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