giovedì 26 maggio 2011

CESANO - La “green economy” del quartiere Giardino

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione dell’impianto di teleriscaldamento al quartiere Giardino, con una centrale cogenerativa a biomassa legnosa vergine (pioppi), che consentirà una riduzione annua dell'anidride carbonica nell'aria pari a 11.000 tonnellate, che corrisponde a 2127 auto che fanno il giro del mondo.
Un progetto innovativo che non costerà nulla all’Amministrazione comunale e che, al contrario, ne trarrà benefici ed entrate.
La centrale, infatti, sarà  realizzata e gestita dalla società Prometheus che si occuperà  anche del rifacimento del manto stradale sia nelle vie interessate dai lavori per i tubi dell’impianto (Magellano, il primo tratto della Vespucci, delle Acacie e dei Salici), sia in altre strade, ossia la via dei Tigli, delle Ginestre, l’altro tratto della via Vespucci (che diventerà zona 30), con la riqualificazione del Parco Rancilio...
 
“La riduzione degli indici di indebitamento imposti dalla manovra finanziaria”, ha spiegato il sindaco Vincenzo D’Avanzo, “ci impedisce la stipula di nuovi mutui, avendo ridotto la capacità di indebitamento anche dei Comuni virtuosi dal 15 all'8%. Così abbiamo scelto la duplice strada della riduzione delle spese e dell'individuazione di maggiori entrate”. Queste ultime deriveranno dal “canone di ristoro” che il privato verserà annualmente al Comune, circa 65 mila euro all’anno.

“Abbiamo voluto anche in questo caso cogliere la sfida della green economy, proseguendo le azioni del nostro Piano energetico comunale, che ci ha già permesso una riduzione delle emissioni inquinanti nell'aria di oltre il 10%”, ha precisato l’assessore alle Politiche ambientali Aldo Guastafierro.  

Fondamentale è stato il ruolo del sindacato Sicet e del Comitato Inquilini Quartiere Giardino, che – con un accordo sindacale autonomo con la proprietà – è riuscito ad ottenere la diminuzione dei costi per gli inquilini e altri benefici. Oltre ad avere l’idea di rifare l’impianto, come ci ha spiegato Paolo Erasmi: “Il riscaldamento funzionava prima ad olio combustibile, poi si è passati al gasolio, con un incremento dei costi del 25%, quindi abbiamo pensato di cambiare gli impianti iniziando una contrattazione con la proprietà”. È stata la Prometheus, quindi, a proporre la centrale cogenerativa.
“Nella trattativa abbiamo ottenuto risultati importanti, come la riduzione dei costi per gli inquilini ma anche l’impegno della società di rifare le reti di distribuzione interna e l’investimento, sempre da parte della proprietà, di 110 mila euro all’anno per il rifacimento degli infissi”.  


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