Domani, venerdì 9 aprile, è stato proclamato uno sciopero di 4 ore dei dipendenti dell'Ikea di Corsico e a partire dalle 10 sul piazzale antistante il "negozio" ci sarà un presidio.
Perché i lavoratori hanno deciso di incrociare nuovamente le braccia? Nonostante l'azienda non sia in crisi, i dipendenti lamentano i gravi comportamenti aziendali: "La direzione utilizza le contestazioni e le minacce come strumento di gestione del personale; contestano le persone che si recano in bagno, o addirittura perchè si mastica un chewin-gum. Un lavoratore part-time che si alza alle 5 di mattina per lo scarico merci, è stato prima contestato e poi multato di 4 ore di lavoro perchè, mentre prendeva un caffè al bar Ikea fuori dal suo orario di lavoro (timbrato), si intravedeva la scritta "Ikea" sulla divisa che indossava sotto il giubbottino".
"A causa della gestione oppressiva e punitiva della direzione e a seguito di forti tagli al personale che comportano eccessivi carichi di lavoro (che vuol dire servire da 15.000 a 18.000 visitatori al giorno) diversi lavoratori si sono ammalati e assumono psicofarmaci"...
"Si verificano gravi infortuni per negligenza aziendale; un lavoratore, spostato di reparto in modo coatto senza la visita di idoneità prevista, si è infortunato alla schiena, e sabato scorso un altro infortunio ha coinvolto uno dei tanti venditori utilizzati come “facchini" nella preparazione dei carrelli (che superano anche i 500 kg) per i clienti. Anche le lavoratrici part-time, estremamente in bilico con i tempi di lavoro e di vita privata (gestione figli, ecc) subiscono minacce di cambio reparto qualora non si attengono alle imposizioni aziendali".
"E' grave anche il rifiuto delle relazioni sindacali da parte aziendale e la prepotenza sembra non avere limiti; il direttore e la nuova responsabile del personale hanno strappato un cartello in bacheca sindacale, motivando di aver fatto tale gesto semplicemente perchè non era di loro gradimento. Hanno dichiarato inoltre che qualora si ripresentasse un comunicato a loro non gradito avrebbero ripetuto il gesto".
Tre mesi fa la RSU ha presentato all'azienda una proposta di "accordo di clima lavorativo" incentrato sulla necessità di ripristinare le relazioni interpersonali e sul rispetto della dignità delle persone. Ma secondo i rappresentanti dei lavoratori non è stato affatto considerato. E quindi un nuovo sciopero: "Vogliamo porre l'attenzione anche sulla preoccupazione che abbiamo noi tutti, lavoratori e RSU, per il futuro di questa azienda, infatti dalle indagini di "soddisfazione del cliente" è emerso un quadro negativo in merito ai diversi aspetti del "funzionamento" del processo di acquisto".
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