martedì 13 aprile 2010

Economia - Sud Ovest, riprendono gli investimenti ma «bisogna puntare sulle vere riforme»


«In un quadro di difficoltà economica, conforta la lieve ripresa degli investimenti. Recuperare i livelli ante-crisi sarà comunque arduo ed è per questo che il 2010, nonostante i primi segnali di miglioramento con cui è iniziato, per gli imprenditori, sarà un anno altrettanto difficile.
Per essere aiutate nella ripresa, le industrie, infatti, avranno bisogno di credito per investire e di poter contare, quindi, ancora sull’apporto e sul sostegno del sistema creditizio, nonché su quello dei diversi strumenti anticrisi predisposti dalle istituzioni, che andranno confermati anche per tutto il 2010». Così Carlo Magani, delegato di Giunta per il distretto sud ovest di Confapi Milano, ha commentato i dati dell’indagine congiunturale sul territorio abbiatense.

Le previsioni degli imprenditori per il primo semestre hanno, infatti, segno meno ma i valori sono più
contenuti rispetto la rilevazione precedente. Il saldo grezzo degli ordini è negativo ma ridimensionato: passa dal -37% della scorsa indagine al – 10%. Andamento similare per quanto riguarda la produzione (da -40% a -15%) e il saldo grezzo del fatturato (da -43% a -18%). Anche le previsioni per l’occupazione crescono nettamente (-14%). Nei sei mesi precedenti erano invece rimaste pressoché invariate.
L’unico saldo positivo rimane l’andamento atteso degli investimenti futuri che si attestano sull’11%. «Sembra ci stia aprendo una breccia nel tunnel della crisi – ha spiegato il direttore generale di Confapi Milano Stefano Valvason - ma c’è bisogno che il sistema economico e produttivo del territorio continui ad essere sostenuto dal sistema bancario, che può favorirne la ripartenza attraverso finanziamenti adeguati. Capacità d’innovare, giustizia veloce e snella, meno burocrazia, rapporti col sistema creditizio e dotazione infrastrutturale sono i cardini su cui rilanciare lo sviluppo».
Le imprese associate a Confapi Milano, hanno, infatti, chiuso il 2009 con dati preoccupanti. La produzione ha toccato un saldo grezzo di –31%, gli ordini -30% (in netto aumento rispetto al 71% della scorsa rilevazione), il fatturato – 39%. Migliorano i dati sull’occupazione. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, nell’abbiatense si è registrato un decremento di 19 procedure di Cigo, di circa 323 lavoratori coinvolti mentre, in termine di ore richieste, si è passati da 367.922 a 270.216 ore. «Bisogna però tenere conto – conclude Carlo Magani – che nonostante si avverta un minimo di ripresa, alcune aziende hanno terminato la disponibilità di cassa ordinaria e si stanno ristrutturando o sono in cassa in deroga. Per aiutare l’occupazione e il manifatturiero bisogna quindi puntare sulle riforme strutturali tralasciando i soliti palliativi».

Bookmark and Share

Nessun commento:

Posta un commento