Una “gestione oppressiva e punitiva della direzione”, “rifiuto delle relazioni sindacali”, preoccupazioni per contestazioni ritenute ingiuste. Questi sono alcuni tra i motivi per cui lo scorso venerdì 9 aprile i lavoratori dell’Ikea di Corsico hanno deciso di incrociare le braccia per quattro ore. A partire dalle 10 nel piazzale antistante il negozio è iniziato un presidio con dipendenti e sindacati che spiegavano ai clienti e ai giornalisti le loro motivazioni. E non era la prima volta: il 7 dicembre scorso avevano scioperato per gli stessi motivi ma da allora, a detta loro, la situazione è soltanto peggiorata.
Le testimonianze
Richiamati per abbandono del posto di lavoro solo perché allontanati per andare al bagno, spostati da un reparto all’altro all’improvviso, controllati a vista da responsabili “sotto stress”.
“Ho visto entrare in magazzino alcuni responsabili e ho chiesto loro di indossare le scarpe infortunistiche, nel rispetto delle norme di sicurezza”, racconta un lavoratore rappresentante sindacale: “Sono stato sospeso”. Un altro ha ricevuto una contestazione perché visto al bar, ma era in permesso.
“Ero in ufficio, ora mi hanno spostato in un reparto con movimentazione carichi non compatibile con le mie condizioni di salute”, ci racconta un altro. Altri ancora raccontano di comunicati sindacali appesi in bacheca e strappati.
“Lavoro in Ikea da molti anni”, continua un altro lavoratore, “e il clima non è mai stato così, prima c’era una sorta di regola: si può sbagliare, imparare e crescere, ora c’è paura”. La nuova direzione è il problema, secondo i sindacati, rifiuterebbe il dialogo e avrebbe come unica filosofia numeri e statistiche.
La risposta ufficiale
Diversa la posizione di Ikea che proprio venerdì precisava che “nel proprio punto vendita di Corsico vigono gli stessi regolamenti degli altri 16 negozi Ikea in Italia, regolamenti applicati di norma con buon senso, mettendo sempre al centro il servizio al cliente”. E non si può negare che, per esempio, proprio nei giorni di sciopero o di maggior affluenza di clienti lo stesso direttore del negozio Arack Ayadi lavori con gentilezza fianco a fianco degli altri dipendenti a contatto con il pubblico.
“Il punto vendita di Corsico è da sempre caratterizzato da una forte conflittualità che esaspera i singoli episodi”, continua il comunicato, “caricandoli di valenze di contrapposizione e personalismi. IKEA Italia tuttavia ha da sempre un canale di confronto aperto, sia a livello nazionale che territoriale, con le sigle
sindacali”.
Verso una distensione?
Ed è per questo che per lunedì 12 aprile è stato organizzato un incontro con le rappresentanze sindacali, per una volta uscite soddisfatte, come ci ha confermato Massimo Cuomo, Cgil: “Abbiamo apprezzato molto la presenza di Alessandro Lagazio, responsabile delle risorse umane e delle relazioni sindacali di Ikea Italia, che ha capito che l’atteggiamento punitivo nei confronti di noi lavoratori non è adatto al negozio”.
“Abbiamo chiesto di rivedere alcune contestazioni ed ha accettato: il nostro direttore ha evidenziato che su 500 dipendenti non arrivano neanche ad una trentina, ma questo non ha importanza, ci interessa la sostanza”.
Per questo la Rsu ha chiesto che venga riesaminato "l’accordo di clima lavorativo" proposto mesi fa e incentrato sulla necessità di ripristinare le relazioni interpersonali e sul rispetto della dignità delle persone: “Vorremmo che diventi uno strumento riconosciuto, chiediamo che venga istituita una commissione paritaria formata da Rsu e azienda (che si confronti sui motivi di conflitto e proponga progetti) e che si utilizzino sistemi di rilevazione del clima lavorativo condivisi col sindacato”. Alla prossima puntata.
Ecco la verità sul "paradiso" del lavoro di marca svedese. E tutto questo dopo che ci hanno riempito la testa, e purtroppo continuano a riempircela, con tutte le loro belle idealità su solidarietà, rispetto, umiltà, sostenibilità e quant' altro gli venga in mente per dare una immagine diversa e pulita del loro modo di essere. Sbaglio o c' è qualcosa che non va ? Oppure vogliamo anche qui pensare che si tratti della solita congiura dei cattivi ed ingrati dipendenti (comunisti ?)contro i buoni, bravi uomini del grande nord ! Meditate gente, meditate. Sopratutto prima di andare a fare i Vs. acquisti. Saluti
RispondiEliminaAvete fatto un casino mediatico,come al solito romanzando i fatti,quelli veri!,e raccontando fregnacce! E tutto questo solo perche' non avete voglia di lavorare...
RispondiEliminaVERGOGNATEVI!!!
Solidarieta'?
RispondiEliminaMa per chi e per cosa?Venite a vedere come si lavora realmente nell'Ikea di Corsico,vi renderete cosi' conto di quale azienda Super sia,di come quelle raccontate sono solo false verita',e vedrete quei cazzeggiatori dei sindacalisti...rubare impunemente lo stipendio!
Tutto questo senza un briciolo di dignita'!
Lunga vita ad ARACK!!!
Se tutti a Corsico lavorassero come i sindacalisti saremmo già tutti senza lavoro.
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