giovedì 15 aprile 2010

Cesano - Opposizioni: esposto in Procura sul cimitero

L’opposizione di Cesano non molla e presenta un terzo esposto alla Procura della Repubblica. Dopo la questione del parcheggio davanti alla stazione della linea ferroviaria Milano-Mortara e il direttore generale, ora tocca al cimitero e alla recente decisione di sindaco, Giunta e maggioranza di entrare in società con l’attuale gestore dei servizi cimiteriali cesanesi. Una scelta obbligata per la maggioranza che governa Cesano Boscone, necessaria per continuare a fornire un servizio essenziale e irrinunciabile per i cittadini. La SCC srl, la società che da anni gestisce i due cimiteri di Cesano e ha realizzato con il project financing il nuovo camposanto, è in forte perdita.
Il prolungamento della concessione da 30 a 40 anni, l’autorizzazione alla costruzione di altre 30 tombe di famiglia, la sospensione il canone annuo (dovuto dalla SCC servizi cimiteriali) di 60 mila euro e l’acquisizione da parte della Progetto Cesano srl (la società patrimoniale del Comune) del 37% delle SCC sono alcuni dei punti votati durante il Consiglio comunale dello scorso 16 febbraio che l’opposizione contesta e considera – come recita il testo dell’esposto – colpevoli di aver “generato un danno erariale ed un oggettivo appesantimento del debito che graverà sulle future generazioni”...

Le analisi dei consiglieri si basano soprattutto sulla perizia del dottor Giovanni Turola (prodotta per conto della società patrimoniale per la determinazione del capitale economico delle SCC e interpretata evidentemente in modo differente dall’Amministrazione comunale) e in parte anche sulla convenzione stipulata nel 2003 dopo la costituzione della Scc srl (costola della Cooperativa Cmb).
Secondo quanto riportato nell’esposto, il danno erariale sarebbe pari a 1 milione e 400 mila euro che “dovrebbero essere poste a carico degli Amministratori che si sono accollati impropriamente il rischio imprenditoriale della S.C.C. s.r.l”: proprio questo chiedono i consiglieri comunali alla Procura della Corte dei Conti.
Di questa cifra, 720 mila euro corrispondono al valore dei canoni dal 2010 al 2021 a cui l’Amministrazione ha deciso di rinunciare accogliendo la richiesta della SCC srl. Questa decisione, però, secondo i sottoscrittori dell’esposto costituirebbe una “turbativa d’asta postuma”, perché in contrasto con una “determinazione” del 2003, quindi al primo contratto. Gli altri importi invece derivano dalla quota di minoranza acquistata dalla Progetto Cesano e dalla ricapitalizzazione del SCC srl a carico del Comune.
Secondo in consiglieri di opposizione, invece, il Comune direttamente ovvero la Progetto Cesano srl avrebbero potuto realizzare l’opera in proprio finanziandola con gli introiti delle 52 tombe di famiglia e il mantenimento degli introiti dei due cimiteri, evitando di coprire spese di gestione di altri soggetti.

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