mercoledì 3 novembre 2010

Chiamatelo populista, “Beppe Grillo is back”

Chiamatelo populista, chiamatelo urlatore, chiamatelo comico travestito da politico o politico travestito da comico, chiamatelo come vi pare. Il pregiudizio che accompagna questo personaggio ha pochi eguali in Italia e mi ha sempre lasciato amareggiato oltre che perplesso. La spiegazione di questo è più semplice di quanto si possa credere. Tutto ciò che “si sa” su Beppe Grillo a mezzo stampa o televisivo viene (come buona parte dell’informazione) filtrata da quelli che potremmo chiamare “poteri forti” (politici, industriali, bancari in cima a tutti) e del personaggio Grillo si ha solo l’immagine di Vaffa-man che insulta per accattivarsi un tempo il pubblico ed ora anche l’elettorato. 
Grazie al cielo non esistono solo i giornali tradizionali e le sei, sette reti televisive statal-private e privat-statali. Grazie al cielo (o meglio, a chi l’ha inventata) c’è la rete, ci sono i canali satellitari semi-indipendenti, ed è possibile farsi un’ altra idea (non solo su Grillo, ma su tutto quanto ci circondi). 
Il Teatro Smeraldo è  stato lo scenario inconsueto del tour “Beppe Grillo is back”...
 

Uno spettacolo, quello del comico genovese, diverso dagli altri a cui avevo assistito, e non solo per la scelta di una location più intima e intimista rispetto a quella più dispersiva del Forum di Assago. Una scelta, credo, voluta e non casuale. In fondo sarebbe stato molto più facile per lui affrontare 2 serate da 10.000 persone che 2 settimane da 1.000 posti a sedere.  
Lo spettacolo ha svariato sui temi da attualità, come da attese ridendoci su (talvolta per non piangere, riprendendo un modo di dire comune). Uno spettacolo urlato come da personaggio ci si aspetti, ma a tratti, ed è questa la vera novità, sussurrato. E non è una metafora, sia chiaro, una lunga parte dello spettacolo si è svolta con un Grillo a carponi che sussurrava aneddoti, malignità (vere, ma “censurate ai più”), nuove proposte per superare l’attuale immobilismo di cui l’Italia, di certo in buona compagnia di altri Paesi, soffre e grazie alla quale soffoca lentamente. 
Diversi i temi affrontati con la (spero almeno questa) nota maestria di farci ridere a crepapelle nel raccontare, purtroppo, disastri attuali e reali. Una prima parte “ad assetto variabile”, modificata grazie alle segnalazioni sul suo blog e dei meetup locali. A noi milanesi è toccata la cementificazione di Milano, una città in cui si continua a costruire pur avendo 80.000 appartamenti vuoti e migliaia di metri quadri di uffici vuoti. Ci spiega le ragioni del costruire a Milano in primis, ma un po’ ovunque, utilizzando, guarda un po’, la rete e la sua “mappa del potere” (spero che tutti abbiano fatto un “salto virtuale” a http://mappadelpotere.casaleggio.it/, vedi società italcementi spa) Un altro tema trattato quello delle “lungaggini” processuali (un esempio su tutti: ha una causa in corso, con rito abbreviato, che risale al 1993 e la prossima udienza sarà nel 2013!!!).  

Ampio capitolo dedicato alla politica (ma meno di quel che potessi aspettarmi. Cita,ad esempio, solo 2 volte su quasi 3 ore di show lo “Psiconano”, da lui così ribattezzato). Apre con questa simpatica introduzione: “Mi accusano di essere un populista, che faccio comizi elettorali a pagamento. Che provino a farsi pagare i politici “veri” per farsi ascoltare. Vediamo in quanti si ritrovano!”. La classe dirigente ha un’età media decisamente troppo elevata, con una disparità di rappresentanza tra i due sessi, persone scelte da 5 segreterie di partito senza poter esprimere il voto di preferenza in maniera democratica (quasi stupito, si chiede come mai tutti ora vogliano rivedere questa legge prima delle ormai imminenti elezioni, quando è stato sempre criticato per questa sua “battaglia”). Non si limita ad attaccare, però. Mostra esempi positivi di altre Nazioni, pone come fulcro del problema il denaro: “Cominciamo a pagare i nostri “dipendenti pubblici” (politici in parlamento, ndr) con retribuzioni normali, senza scorte e privilegi, vediamo quanti rimangono a voler fare i politici di professione. C’è gente che è nel nostro Parlamento da 42 anni. 42 anni a 10.000 euro al mese!”. Propone un massimo di 2 mandati in Parlamento (cosa per altro chiesta grazie ad una raccolta firme, ma quelle 350.000 firme giacciono in qualche scantinato del Senato e teme che la stessa fine possano fare quelle più recentemente raccolte per mantenere l’acqua pubblica).
Un altro importante capitolo dedicato ai rifiuti, allo smaltimento di essi e alla mobilità. Una piccola introduzione al problema, condita da molto humor, e poche ma semplici soluzioni per risolvere questa piaga. L’esempio illuminante di una società veneta che smaltisce in maniera innovativa i rifiuti, pagando per il ritiro degli stessi (società premiata a livello europeo). Una proposta di mobilità davvero innovativa e non palliativa (senza perdere l’occasione per raccontarci qualche aneddoto paradossale, vi cito il più bello: un noto marchio di patatine in busta coltiva le patate in Germania, le manda via camion in Sicilia per essere lavate, le riporta in Germania per il taglio ed infine a Genova per l’imbustamento).

Non mi dilungo più di quanto abbia già fatto, ma tante altre sarebbero le cose dette che meriterebbero di essere raccontate.
Vi lascio la mia impressione, la stessa che ho avuto le altre volte che ho avuto la fortuna di assistere a un suo spettacolo.
Sbalordito e atterrito dal presente, ma con un po’ più di fiducia nel futuro. Grazie a persone come lui, che si informano, sfruttano la rete per ampliare la conoscenza (alla faccia della legge Pisanu sul wi-fi libero) e scoprono che la soluzione tecnologica del futuro che può risolvere un problema del presente esiste già.

Se poi vogliamo fermarci al fatto che gridi molto e dica parolacce, beh… Ad ognuno la libertà di tenere gli occhi chiusi.

Andrea Demarchi

3 commenti:

  1. Grazie per aver condiviso questo scorcio di informazione utile e non inquinata dai vergognosi bunga bunga dell'ultimo periodo...

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  2. giusto giusto prova infatti a lasciare un commento politicamente sconveniente a Grillo sul suo blog vedrai come verrà rimosso dopo pochi minuti

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  3. Pregiudizi?? Purtroppo Grillo predica bene e razzola male, effettivamente il suo populismo e qualunquismo non porta da nessuna parte e quel che è peggio che nelle sue crociate finisce per farsi appoggiare e dare voce a gente che è ben lungi dall'essere onesta e senza macchia. Nei comizi urlanti tenutisi nella mia città contro " i poteri forti" ha addirittura dato spazio a personaggi con varie condanne per truffa a e affini a loro carico. Svegliamoci e piantamola di correre dietro a questo arrivista che fa i suoi interessi e sfrutta il malcoltento popolare. E queste non sono solo menzogne, sarebbe troppo facile tacitarle come retorica berlusconiana o del malaffare. Purtroppo Grillo è molto controverso e questo ne colpisce la credibilità e tradisce le istanze condivisibili a base della sua protesta.

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