giovedì 11 novembre 2010

La Lombardia manifesta per bloccare la legge che privatizza l’acqua

Alt alla legge regionale che rischia di privatizzare l’acqua della Lombardia”. È questo lo slogan della Manifestazione organizzata per sabato 13 novembre a Milano dal Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l’Acqua Pubblica

L’intento della protesta è quello di bloccare l’approvazione in Consiglio Regionale del progetto di legge votato dalla Giunta Formigoni lo scorso 26 ottobre che, applicando il cosiddetto Decreto Ronchi, obbligherebbe a cedere ai privati la gestione dei servizi idrici...

Il rischio è che l’acqua di tutta la Lombardia finisca nelle mani di poche imprese private interessate solo a fare profitto; in tal modo si porrebbe fine alle virtuose gestioni pubbliche che, in particolare nella città e nella provincia di Milano, risultano all'avanguardia a 
livello europeo.
La Manifestazione per l’acqua pubblica si terrà sabato 13 novembre dalle ore 10 alle ore 13 a Milano in via Fabio Filzi, davanti al Pirellone. Parteciperanno i comitati per l’acqua pubblica di tutta la Lombardia, oltre alle associazioni, sindacati, consiglieri regionali, sindaci; ci saranno anche momenti di divertimento con la partecipazione di alcuni artisti, tra cui: Diego Parassole, Renato Sarti, Gianluca De Angelis, Flavio Pirini, Eugenio Chiocchi, Luca Klobas, Luca Bassanese e le incursioni della Contrabbanda. 

A sostegno dei 3 Referendum contro la privatizzazione dell’acqua, in Lombardia sono state raccolte ben 237 mila firme, su un totale nazionale di 1 milione e 400 mila (www.acquabenecomune.org). 

I Comitati per l’acqua pubblica chiamano alla mobilitazione anche tutti i Comuni lombardi, che rischiano, con l’approvazione della legge regionale, di perdere le competenze in materia di acqua. Infatti se passasse il progetto di legge così come elaborato dalla Giunta Regionale, le competenze sui servizi idrici, che ora sono in mano ai Comuni (riuniti negli A.T.O. - Ambiti Territoriali Ottimali), verrebbero affidate alle sole Province. In tal modo i Comuni, ovvero 
gli Enti più vicini ai cittadini, verrebbero esautorati dalle decisioni su un bene vitale qual è l'acqua, cancellando il tanto sbandierato Federalismo comunale. 
Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica

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